Donne in piazza per la terza Women’s march, da Washington a Roma

Divisioni ai vertici dell'organizzazione, due i cortei a New York

GEN 19, 2019 -

Roma, (askanews) – Tornano in piazza le donne negli Stati Uniti, ma anche in Europa e in altri paesi del mondo, per la Women s March, che al suo esordio, due anni fa, portò in strada quasi quattro milioni di persone unite nella protesta contro l elezione di Donald Trump.

Ma la terza edizione è accompagnata da una grande domanda a cui si cercherà di trovare oggi una prima risposta: quante persone risponderanno alla chiamata di #WomensWave? E quanto incideranno le divisioni emerse nel movimento?

Negli Stati Uniti le ‘faglie’ tra gli organizzatori sono evidenti. A Washington, i promotori originari, che si sono poi riuniti in un’ong hanno registrato il marchio Women’s March, facendo infuriare le organizzatrici locali, che temono ora di dovere pagare per usare il brand.

La leadership nazionale del movimento è stata al centro di polemiche e alcuni gruppi che hanno organizzato marce nel 2017 e 2018, hanno deciso quest anno di non partecipare. Accuse di antisemitismo hanno infatti colpito i vertici del movimento e malgrado le ripetute smentite è stato creato il gruppo ‘parallelo’ March On.

A New York, due le manifestazioni previste, in quartieri separati, che potrebbero avere un impatto sull’affluenza e indebolire il messaggio. La storica femminista americana, Gloria Steinem, ha invitato a marciare, non importa in quale corteo, mentre a Roma le donne si sono date appuntamento in piazza Santi Apostoli.

In ogni caso manifestazioni si sono svolte in oltre 30 Paesi in tutto il mondo, per protestare contro la violenza nei confronti delle donne ma anche contro le politiche di austerity.