Essere donna in Arabia Saudita

Fra tanti casi, emblematico quello di Rahaf al Qunun

GEN 11, 2019 -

Roma, 10 gen. (askanews) – “Non lascerò la mia stanza finché non vedrò l’UNHCR. Chiedo asilo”. Il 6 gennaio, Rahaf al-Qunun si barrica all’aeroporto di Bangkok. La 18enne saudita non vuole tornare a casa e

denuncia i maltrattamenti della famiglia; è stata salvata dall’agenzia Onu per i rifugiati

Le donne in Arabia Saudita sono ancora cittadinedi serie B sottoposte all’autorità di un tutore

per lavorare, viaggiare studiare, aprire un conto in banca.

In pubblico portano il velo integrale, allo stadio possono andare solo da gennaio 2018, ma accompagnate.

Lentamente ma le cose cambiano. Dall’estate 2018 le saudite finalmente possono guidare. Vittoria dopo una lunga battaglia, ma basterà?

Intanto Rahaf è salva, ha ottenuto dall’Onu lo status di rifugiata.