L’imbarazzo di Moscovici sulle sue vecchie frasi “alla Salvini”

Incalzato da cronista prima incassa, poi si trae d'impaccio

OTT 24, 2018 -

Roma, (askanews) – Momenti di evidente imbarazzo del commissario europeo agli Affari economici, il francese Pierre Moscovici, quando durante la conferenza stampa in cui è stata annunciata la bocciatura della manovra dell’Italia, un giornalista italiano, Ivo Caizzi, storico corrispondente del Corriere della Sera a Bruxelles, è andato a ripescare dichiarazioni dello stesso Moscovici che “sembrano quelle di Salvini o Di Maio” oggi.

Si trattava di una intervista risalente al 2013, quando Moscovici era ministro delle Finanze sotto la presidenza Hollande e in cui a una domanda sul tetto del 3% del deficit-Pil secondo il New York Times ebbe uno “sfogo”.

“Cito le sue parole quando era ministro delle finanze e non rispettò il limite del 3 per cento – gli dice Caizzi -. Criticò i tecnocrati della Commissione perché ‘la loro visione dominante è neoliberale e ortodossa mentre io sono un socialista, un social democratico. Facciamo le elezioni, abbiamo delle scelte politiche e difendiamo la nostra strada’. Ma sembra di sentir parlare Salvini o Di Maio – lo ha incalzato il giornalista -: come spiega questo cambio di idee in così poco tempo?”.

Sulle prime Moscovici incassa il colpo. Il fatto che a rispondere alla prima parte della domanda sia il vicepresidente della commissione, Valdis Dombrovskis gli dà il tempo di riordinare le idee.

Poi, l’ ammissione. “Mi sono agitato, mi sono chiesto da dove venisse questa intervista, poi ho capito che erano propositi da campagna elettorale, mi ricordo da ministro delle Finanze della Francia. Allora vorrei dire due cose – ha detto – la prima, e non è qualcosa che auguro all’Italia, è che la Francia ha vissuto per 10 anni in deficit eccessivo. La seconda è che quando sono diventato ministro delle Finanze, e quando si va al potere poi si agisce, sono stato quello che ha ridotto più di tutti in 15 anni il deficit, sia nominale che strutturale, tra 2012 e 2014. Perché – ha rivendicato Moscovici – ero convinto precisamente del fatto che il debito pubblico è il nemico dell’economia e il nemico del popolo”.