Draghi: parole hanno fatto danni su costi prestiti in Italia

Tassi più alti per imprese e famiglie e condizioni più stringenti

SET 24, 2018 -

Strasburgo, (askanews) – “Come ho detto nella conferenza dell’altra settimana occorre aspettare i fatti: la presentazione della legge di Bilancio e la discussione parlamentare. Entrambi sono importanti e delicati”: lo ha affermato il presidente della Bce Mario Draghi rispondendo alle domande dei giornalisti durante una audizione al Parlamento europeo.

“Non voglio entrare nella composizione di discussioni a livello di governo di un singolo paese. Ho detto l’altra volta che le parole hanno effettivamente fatto danni, perché le famiglie e le imprese oggi pagano alle banche tassi più alti di prima e su questo, l’evidenza che noi abbiamo, è che le banche sui nuovi prestiti hanno da aprile in poi, seguendo la caduta del corso dei titoli che ha avuto luogo, le banche oggi hanno aumentato i tassi di un’importo intorno ai 20 punti base, soprattutto le Pmi. Per le grandi imprese che emettono titoli obbligazioni i costi sono andati più su i costi sono saliti di più di 60 punti base. Ma l’altra questione importante – ha proseguito – è che non sono soltanto i tassi che sono aumentati nel credito bancario, ma sono diventate più esigenti anche le condizioni relative alle garanzie richieste e alle clausole contrattuali” dalle banche sui prestiti.

“Mentre le imprese di altri paesi continuano a pagare tassi che erano quelli di prima, forse anche più bassi. Per quanto riguarda le famiglie, l’aumento dei tassi si è visto soprattutto nel credito al consumo, per circa 20 punti base e forse qualcosa di più. Sui mutui – ha aggiunto – il processo è più lento”, ha sottolineato.