Musica, Marco Greco: “Quella volta che citofonai a Paolo Conte”

In arrivo album prodotto da Mesolella e un duetto con Zampaglione

LUG 20, 2018 -

Roma, (askanews) – “Abbiamo vinto noi” è il nuovo singolo del cantautore romano Marco Greco. Un brano fortunato, lo definisce l’artista 27enne all’anagrafe Marco Casularo, terzo estratto ben riuscito – dopo “Tutta mora” e “Sconosciuti” – che anticipa il suo prossimo album di debutto.

“‘Abbiamo vinto noi’ è una canzone che nasce dalla speranza, che la nostra vita possa assomigliare il più possibile ai sogni più luminosi. L’ho scritta sollecitato da Giovanni Piperno, che stava facendo questo lavoro sulle periferie, sulla storia di questi ragazzi di periferia, in un momento difficile della loro vita a un certo punto si immaginano un futuro felice. E’ una canzone che mi ha portato bene perché mi ha portato a vincere il premio della critica Musicultura, quindi è una canzone fortunata che ha dentro una magia per me”.

Figlio di un musicista classico, Marco ha intrapreso la strada del cantautorato, partendo Da Modugno, Dalla e Battisti, e ha creato un proprio linguaggio, caratterizzato da atmosfere musicali dense di colori, sensazioni e profumi. Per arrivare a questo, è stato fondamentale l’incontro con l'”avvocato di Asti”:

“Paolo Conte è stata un po’ una follia di gioventù, nel senso che a un certo punto io ho preso un treno e sono andato ad Asti a citofonargli. Lui è stato carinissimo: mi sono trovato in questa scena da film in cui mentre lui si faceva pane e marmellata io gli raccontavo di me. Poi gli ho lasciato un disco e poi ci siamo tenuti in contatto, ci siamo scritti, lui mi ha dato consigli e incoraggiato”.

“Sconosciuti” nella versione dell’album, non in quella del singolo sarà in duetto con Federico Zampaglione.

“Federico l’ho conosciuto a una masterclass, gli ho suonato un brano e subito è nata una sintonia e ci siamo trovati nel giro di poco a incidere questa cosa in studio e a diventare amici”.

Quello di Marco Greco è un percorso segnato da incontri fortunati, primo fra tutti quello con il chitarrista e storico componente degli Avion Travel, prematuramente scomparso nel 2017:

“Dal mio grande maestro Fausto Mesolella, che non c’è più, ma che vive sempre in maniera molto forte dentro di me, una persona che mi ha lasciato un grande segno. L’ho conosciuto al Premio De André nel 2016, dove ho avuto la fortuna di vincere e lui era in giuria e poi ci siamo visti nei camerini e lui subito mi ha conquistato con la sua calata napoletana: Guagliò, io ti voglio produrre il disco…”.