Tabacco in Umbria, tradizione, innovazione e tutela della salute

Tavola rotonda Philip Morris, Coldiretti, Regione e mondo medico

LUG 19, 2018 -

Perugia, (askanews) – Riduzione del danno e sostenibilità economico-sociale della filiera tabacchicola. Su queste due direttrici si muove l’azione congiunta di Philip Morris Italia e Coldiretti illustrata nella tavola rotonda “Il tabacco in Umbria – tra innovazione, tradizione e tutela della salute” svoltasi a Perugia e che ha messo attorno allo stesso tavolo istituzioni, mondo medico-scientifico e la principale multinazionale del settore tabacco. Al centro l’innovazione tecnologica che ha permesso un duplice risultato. Da un lato la creazione di nuovi prodotti basati sul riscaldamento del tabacco anziché sulla ben più nociva combustione e, dall’altro, l’introduzione di nuove tecniche di coltura che migliorano la resa e riducono l’utilizzo di fitofarmaci.

Aspetti, questi, illustrati dal presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. “Abbiamo interesse a lavorare sulla riduzione del fumo, abbiamo interesse a sostenere campagne di prevenzione ma abbiamo anche molto interesse a che i produttori possano investire in innovazione e ricerca come sta facendo Coldiretti per la parte agricola e Philip Morris per la parte industriale a far sì che i prodotti che vengono commercializzati perseguano una politica di riduzione del danno. L’obiettivo di salute per le regioni è un obiettivo fondamentale, consentire che ci siano meno fumatori e consentire che ci siano dei cittadini più consapevoli dei rischi del fumo. Il tabacco ha rappresentato e continua a rappresentare un settore importante della nostra economia, è una regione che ha investito in misure e agroambientali che ha investito per la riduzione dei fitofarmaci e dei prodotti chimici in agricoltura ma vogliamo continuare a credere in un alleanza strategica ed essere anche un laboratorio positivo di un esperienza innovativa come quella dell’attuazione di una politica di riduzione del danno sul tabagismo”.

Quindi l’innovazione è il filo conduttore, come è stato messo in evidenza da Gennaro Masiello, presidente dell’Organizzazione nazionale tabacchicoltori. “In Italia ma soprattutto in Europa la produzione del tabacco conta il 3% del mercato mondiale. Abbiamo deciso da tempo di intraprendere una strada quindi di rapporto con il mercato che va nella direzione chiaramente che non sia di voler competere su costi e dimensioni ma bensì su innovazioni da introdurre. In tutto questo abbiamo introdotto in Italia già da tempo un rapporto consolidato in termini pluriennali con un grosso manifatturiero per mettere in campo proprio un lavoro che possa dare un contributo a far sì che incida il tabacco in modo importante su prodotti che incidano in modo meno dannoso sulla salute dei cittadini”.

Tutela della salute e sostenibilità economica di un importante settore possono e devono andare di pari passo come ribadito da Fernanda Cecchini, Assessore alla qualità del territorio e del patrimonio agricolo, paesaggistico e ambientale. “In questi anni la filiera del tabacco si è ristrutturata, ha portato avanti il rispetto di disciplinari molto severi che hanno fatto sì che ci fosse e c’è tutt’oggi grande rispetto per l’ambiente e quindi anche per la salute dei cittadini. Il fatto che oggi sia messa in produzione una tipologia di sigaretta che è per riscaldamento e non per combustione e va quindi a ridurre il danno provocato dal fumo, credo che sia una buona cosa per una regione che ancora oggi ha circa 6mila ettari a produzione di tabacco”.