Saviano risponde a Salvini sulla possibile revoca della scorta

"Secondo te io sono felice di vivere così da più di undici anni"?

GIU 21, 2018 -

Milano (askanews) – Lo scrittore Roberto Saviano risponde con un video su Facebook alle parole del ministro dell’interno, Matteo Salvini che, commentando un altro video in cui l’autore di Gomorra accusava il titolare del Viminale di fare propaganda, ha ventilato una possibile revoca del servizio di scorta che da anni salvaguarda la vita dell’autore napoletano, minacciato di morte dalla camorra.

“Secondo te, Salvini, io sono felice di vivere così da più di 11 anni”? Esordice così Saviano nel video rivogendosi al vicepremier che chiama ‘ministro della malavita’, ricordando che nel corso di un comizio elettorale a Rosarno, in Calabria, al cospetto di esponenti della famiglie Pesce, affiliata alla ‘ndrangheta, ha evitato l’argomento criminalità organizzata parlando solo di baraccopoli e migranti”.

“Vivere sotto scorta – scrive poi l’autore nel testo a supporto del suo video – è una tragedia e l’Italia è il Paese occidentale con più giornalisti sotto scorta perché ha le organizzazioni criminali più potenti e pericolose del mondo. Eppure, nonostante questo, invece di liberare dai rischi i giornalisti sotto protezione, Matteo Salvini, ministro degli Interni, li minaccia.

Le parole pesano, e le parole del Ministro della Malavita, eletto a Rosarno (in Calabria) con i voti di chi muore per ‘ndrangheta, sono parole da mafioso. Le mafie minacciano. Salvini minaccia. Il 17 marzo, subito dopo le elezioni, Matteo Salvini ha tenuto un comizio a Rosarno. Seduti, tra le prime file, c’erano uomini della cosca Bellocco e persone imparentate con i Pesce. E Salvini cosa fa? Dice questo: “Per cosa è conosciuta Rosarno? Per la baraccopoli”. Perché il problema di Rosarno è la baraccopoli e non la ‘ndrangheta.

Matteo Salvini è alla costante ricerca di un diversivo e attacca i migranti, i Rom e poi me perché è a capo di un partito di ladri: quasi 50 milioni di euro di rimborsi elettorali rubati. Parla di tutto e se la prende con gli ultimi perché le persone non devono sapere che il suo partito ha rubato allo Stato milioni e milioni di euro. Parla alla rabbia di persone ignare che non sanno che i primi obiettivi di quegli imbrogli sono loro.

Eppure, il Ministro della Malavita, prendendomi come suo bersaglio, mi restituisce alla parte cui appartengo. Salvini ha scelto i suoi nemici: gli italiani del Sud, italiani di cui non si occupa e di cui non si occuperà mai, gli stranieri che vivono e lavorano in Italia, le ragazze e ragazzi nati in Italia da genitori stranieri, ragazzi che parlano italiano, “che amano italiano”. I suoi nemici sono i Rom.

E tra gli italiani dimenticati dalla politica e dalle istituzioni, tra gli stranieri indicati come bersagli da colpire, ci sono io.

Salvini con le sue minacce mi ha restituito alla parte cui appartengo, mi ha restituito agli ultimi. Sono uno di loro, ed esserlo mi rende fiero”.