MSF: i migranti traumatizzati e calpestati nella loro dignità

"Arrivano tanti bambini e tante donne, chiediamo vie sicure"

GIU 14, 2018 -

Roma, (askanews) – Un viaggio lunghissimo, vessazioni fisiche e psicologiche nell’imbuto della Libia: i migranti verso l’Europa rischiano tutto, anche la vita, e arrivano – quando arrivano – come persone rotte dall’esperienza, calpestate nella loro dignità e nei loro diritti umani. Medici senza frontiere chiede tutele e vie sicure per i migranti, ribadisce Dario Terenzi, responsabile del dipartimento Salute Mentale di MSF a Trapani, che era il 13 giugno a Catania ad accogliere gli oltre 900 migranti sbarcati dalla nave Diciotti.

“A livello psicologico la maggior parte delle storie che raccogliamo sono storie di persone che hanno affrontato un lunghissimo viaggio attraverso i paesi dell’Africa subsahariana passando per l’imbuto libico dove vengono trattenuti in stato di carcerazione forzata e patiscono condizioni orribili a livello sanitario e non solo; sono sottoposti ad abusi fisici e psicologici di ogni tipo che lacerano e strappano queste persone dentro. Ci troviamo spesso ad avere a che fare con persone rotte dalle esperienze che hanno patito per lunghi periodi di tempo. Sono persone calpestate nella loro dignità e nei loro diritti umani essenzialmente. Ci sono sbarchi dove vediamo davvero tantissimi bambini e tantissime donne. Da un punto di vista umanitario posso dirti che MSF continua a dire che bisogna garantire delle vie sicure e legali perché queste persone possano scappare dall’inferno libico e sottrarsi al traffico clandestino di esseri umani. Sino a quando le persone rischieranno la loro salute fisica e psichica per venire in Europa, MSF continuerà a chiedere delle vie sicure”.