Milano, cattedra Unesco sul Diritto al cibo a Livia Pomodoro

Riconoscimento alla Statale per eredità immateriale di Expo 2015

MAG 14, 2018 -

Milano (askanews) – Nelle scorse settimane all’Università Statale di Milano è stata assegnata la prima cattedra Unesco per il Diritto al cibo e l’insegnamento affidato a Livia Pomodoro, presidente del Milan Center for Food Law and Policy. Un riconoscimento all’impegno per l’eredità immateriale di Expo 2015, che inserisce l’ateneo milanese in una rete di 700 istituzioni di 116 Paesi, per la ricerca, la condivisione di conoscenze e la proposta di politiche pubbliche innovative, non solo in materia di produzione agricola in senso stretto.

“Il problema grande dei prossimi anni sarà quello dell’acqua e noi dovremo misurarci con ciò che sta accadendo in tutto il mondo e lo faremo naturalmente con tutti gli strumenti della scienza con attenzione anche ai sistemi di innovazione e di nuove tecnologie che saranno sicuramente presenti a Dubai 2020, dove anche noi saremo presenti”.

Un riferimento all’esposizione universale del 2020 alla quale l’Italia porterà, tra l’altro, esperienze di collaborazione internazionale in materia di acqua. Quanto all’Onu, rappresentata dal suo relatore speciale sul diritto al cibo, Hilal Elver, l’idea della cattedra Unesco serve soprattutto a creare maggiore consapevolezza sul tema, specialmente tra le giovani generazioni e gli studenti universitari.

“Saranno loro i decisori politici, saranno giudici e avvocati, e capiranno l’importanza del diritto legale. È una politica di lungo termine. In contemporanea c’è un tema di emergenze che va affrontato. Si tratta di due modi diversi per eliminare la fame e la malnutrizione nel mondo”.

La cattedra sarà legata al corso di perfezionamento “L’alimentazione tra salute, diritto e mercato” e ha l’ambizione di andare oltre i confini delle cooperazione internazionale tra università.

“Io conto di mantenere aperto il ponte, attraverso l’accademia, con le organizzazioni internazionali e soprattutto le istituzioni dei vari Paesi”.

Con l’obiettivo di contribuire alla scrittura di nuove regole internazionali condivise che rendano effettivo il diritto al cibo.