Il Vietnam e il turismo globale, la scommessa dell’isola Phu Quoc

Forti investimenti, il Gruppo Alpitour punta sulla destinazione

MAG 2, 2018 -

Phu Quoc, Vietnam (askanews) – Una nuova destinazione per il turismo mondiale: l’isola di Phu Quoc, appendice meridionale del Vietnam con una superficie di 593 km quadrati e scenari ancora in molti casi di natura selvaggia, si candida a diventare polo turistico dai grandi numeri, grazie anche all’intervento del Gruppo Alpitour, che ha organizzato una conferenza con gli operatori e le autorità locali presso il resort SeaClub Sol Beach House di Phu Quoc.

Il governo vietnamita sostiene fortemente il piano di sviluppo dell’isola, sulla quale si contano già 243 progetti con investimenti turistici per 7 miliardi di dollari, e alla conferenza era presente anche Dinh Ngoc Duc, direttore marketing del ministero della Cultura e del Turismo del Vietnam.

“Il turismo – ci ha spiegato – sta rivestendo un ruolo sempre più importante in Vietnam, vogliamo che diventi un settore strategico a livello economico. Per questo noi promuoviamo il nostro Paese e in particolare Phu Quoc come la migliore destinazione per il turismo internazionale”.

L’obiettivo dichiarato è quello di fare dell’isola una nuova porta d’ingresso dei turisti in Vietnam e, si spera, in tutta l’area del Sudest asiatico. A partire, per quanto riguarda il pubblico italiano, dall’attivazione di un volo charter di Neos da Milano Malpensa a Phu Quoc.

“Il Vietnam – ha detto ad askanews Bruno Sgobba, product manager del Gruppo Alpitour per il brand Francorosso – in questo momento sta avendo uno sviluppo importante sotto l’aspetto turistico. Siamo arrivati nell’isola di Phu Quoc, è una bellissima isola del Golfo di Thailandia, sotto la Cambogia, dove c’è un grossissimo sviluppo turistico, ma c’è soprattutto una bellissima atmosfera”.

Per sostenere e dare valore a questa atmosfera, gli investitori statali e privati hanno puntato sulle infrastrutture, siano esse di viabilità, di sanità e salute pubblica o ricettive. L’aeroporto internazionale è operativo già da qualche anno e oggi il grande cantiere dell’isola ha l’obiettivo di rendere presto sempre più competitiva l’offerta. Anche attraverso opere colossali come la funivia di quasi otto km che collega Phu Quoc all’isola di Hon Thom, la più lunga del mondo.

Tra i primissimi stranieri a investire a Phu Quoc ci sono anche due imprenditori italiani, Mauro Barattino e Stefano Cazzola, proprietari da anni del Chen Sea Resort & Spa, che hanno dovuto confrontarsi all’inizio con la non semplice realtà burocratica del Vietnam.

“Sicuramente siamo stati i primi italiani qui nella regione di Phu Quoc a richiedere questo genere di permessi – ha detto Cazzola – . Da parte delle autorità all’inizio c’è stato un po’ di stupore, non capivano cosa volessimo fare qua. Nel momento in cui hanno capito che volevamo fare qualcosa di duraturo per migliorare l’offerta che già c’era sull’isola sono stati molto disponibili”.

Dalla loro esperienza è, in un certo senso, partito l’interesse internazionale per la destinazione, che sta portando ora a un ulteriore salto di livello.

“E’ un cambiamento progressivo – ha spiegato Barattino – iniziato nel 1993 e che sta continuando. Tanti pensavano che dovesse essere fatto un cambiamento molto più veloce, non è stato così veloce come tanti si aspettavano, ma sta andando nella direzione giusta: quella della qualità”.

I numeri delle presenze degli ultimi anni sono in forte crescita e tutti garantiscono che lo sviluppo è e sarà sostenibile anche a livello ambientale. Con l’obiettivo di posizionarsi, nel prossimo futuro, al livello delle località balneari più note dell’Asia.

“Sono in Asia da 16 anni, in diverse destinazioni – ci ha raccontato Ty Collins, general manager del JW Marriott Emerald Bay – e io credo che nei prossimi 3-5 anni Phu Quoc diventerà molto conosciuta. Per raggiungere il livello di Phuket o Bali, credo ci vorranno circa dieci anni”.

Per ora siamo, in qualche modo, all’inizio di un processo di sviluppo in un continente che lo stesso Bruno Sgobba definisce “una scommessa complessa”, ma nella quale il primo tour operator italiano crede.

“Il Gruppo Alpitour – ha concluso il manager – è il leader italiano delle vacanze e le nuove destinazioni le apre sempre il leader. Oggi come sempre siamo arrivati primi, molti ci seguiranno: questa è una destinazione in cui ci siamo e ci vogliamo rimanere per tanto tempo. Siamo i primi, ma non saremo i soli in futuro”.