Mattarella a Forlì per ricordare Ruffilli, 20 minuti di saluti

Folla per il Presidente, raccoglimento nello studio dell'omicidio

APR 16, 2018 -

Forlì (askanews) – Venti minuti di saluti, strette di mano e selfie per il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che a Forlì ha partecipato alla commemorazione per i trent’anni dalla scomparsa di Roberto Ruffilli, studioso e senatore della Democrazia Cristiana, ucciso per mano dei terroristi delle Brigate Rosse.

Il Capo dello Stato ha visitato i locali della Fondazione Ruffilli e salutato parenti e autorità locali. È quindi rimasto alcuni istanti in raccoglimento nella stanza dove il professore romagnolo fu ucciso il 16 aprile 1988. Il presidente della fondazione, Pierangelo Schiera, professore emerito dell’Università di Trento, gli ha regalato due libri: “Il cittadino come arbitro. La DC e le riforme istituzionali” di Ruffilli e una sua biografia.

Dopo l’inaugurazione della targa in piazzetta Ruffilli, il Presidente della Repubblica si è avviato a piedi lungo corso Diaz per raggiungere il teatro Fabbri. Lungo il percorso, circa 500 metri, Mattarella ha salutato centinaia di bambini delle scuole di Forlì che in occasione dell’anniversario dei trent’anni dall’uccisione hanno promosso incontri con testimoni e ricerche in classe. Al corteo anche il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.

Ruffilli, ha spiegato Mattarella “È stato davvero esemplare”, soprattutto nelle sue riflessioni “sulla cittadinanza, intesa come patto tra cittadino e stato. Questo ricorda molto il titolo fortunato del libro ‘Il cittadino come arbitro’, definizione e contenuto che si pone in perfetta continuità e corrispondenza con l’art. 2 della nostra Costituzione, laddove dice che la Repubblica riconosce i diritti inviolabili della persone, li riconosce perché la persona con i suoi diritti pre-esiste allo Stato. Questo evoca il concetto di esigenza di cittadinanza come patto tra cittadini e Stato”.