Commissione Ue propone nuove norme per tassare attività digitali

Subito una web tax del 3% basata su "presenza digitale"

MAR 21, 2018 -

Bruxelles (askanews) – La Commissione europea passa all’attacco sull’annosa questione della tassazione dell’industria digitale. A Bruxelles sono state presentate due proposte legislative distinte con l’obiettivo di conseguire una tassazione più equa nell’Ue per le attività dell’economia digitale. La prima, strutturale di lungo termine, mira a riformare le norme in materia di imposta sulle società, in modo che gli utili siano registrati e tassati nel luogo in cui le imprese hanno un’interazione significativa con gli utenti attraverso i canali digitali. La seconda di breve termine e temporanea, in attesa di una intesa internazionale, è una web tax del 3% da prelevare sugli introiti delle principali attività dell’economia digitale, che al momento sfuggono a qualsiasi tipo di imposizione fiscale nell’Ue.

“Stiamo proponendo ai nostri stati membri e al Parlamento europeo la definizione di presenza digitale. Le regole attuali non permettono ai paesi membri di tassare correttamente le imprese digitali in Europa quando queste non hanno presenze fisiche” ha detto il commissario agli affari monetari Pierre Moscovici.

Le nuove norme riguarderanno “fra le 120 e le 150 imprese nell’Ue, europee, americane e asiatiche”, non solo dunque i giganti del web. L’imposizione riguarderà attività che creano valore, come la vendita di “big data”, la pubblicità mirata e le interazioni/interfaccia fra venditori e compratori.