Siria, nuovi raid sulla Ghouta orientale: uccisi 36 civili

Gli abitanti rifugiati nel sottosuolo per sfuggire alle bombe

FEB 22, 2018 -

Damasco (askanews) – Nuovo raid del regime siriano sulla Ghouta orientale, enclave a est di Damasco in mano ai ribelli e assediato dalle forze del regime di Bashar al-Assad che hanno lanciato un ennesimo attacco, uccidendo altri 36 civili. Medici Senza Frontiere ha dichiarato che 13 delle sue strutture in zona sono state danneggiate.

Mentre la situazione si fa sempre più grave l’Onu chiede una tregua umanitaria. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres ha detto che la campagna di bombardamenti aerei ha trasformato la Ghouta orientale in “inferno sulla Terra”, mentre il cancelliere tedesco Angela Merkel ha chiesto la fine del “massacro” che, negli ultimi 5 giorni, ha causato oltre 400 morti, di cui molti sono bambini.

Gli abitanti della Ghouta orientale ormai vivono nel terrore costante e per sfuggire al pericolo delle bombe lanciate dagli aerei siriani con l’appoggio dell’aviazione russa, sono costretti a rifugiarsi nel sottosuolo.

“Viviamo nello scantinato da oltre un mese – dice questa donna – restiamo qua sotto giorno e notte e quando si sentono gli aerei che sorvolano la città anche i vicini ci raggiungono. Ho una figlia disabile e un figlio ancora single, dormiamo tutti sotto la stessa tenda perché fa troppo freddo”.

In cinque giorni, i raid hanno provocato oltre 400 morti tra i civili – tra i quali un’ottantina di bambini e 50 donne – e più di 1.700 feriti in questa enclave dove, dal 2013, vivono 400mila abitanti. Dal 18 febbraio 2018 l’esercito siriano ha rafforzato le sue posizioni intorno all’enclave in previsione di un’offensiva di terra.