Parisi: una Regione Lazio leggera che rilanci l’economia

Riorganizzazione di sanità e rifiuti per abbassare le tasse

FEB 13, 2018 -

Roma (askanews) – “Abbiamo preferito sostenere e far vincere il centrodestra nel Lazio che non creare un disturbo nell’attuale quadro elettorale già abbastanza frastagliato: abbiamo avuto senso di responsabilità e ci impegnamo in questa campagna anche con tre nostri esponenti candidati nell’uninominale nel centrodestra. Ma ora il nostro sforzo è concentrato sulla Regione Lazio e anche in Lombardia, dove sosteniamo il candidato presidente del centrodestra Fontana”. Così Stefano Parisi, leader di Energie per l’Italia spiega la sua candidatura alla presidenza della Regione Lazio per il centrodestra. Poi risponde alle accuse di essere un “uomo per tutte le Regioni” visto che è stato anche candidato sindaco a Milano contro Sala.”Sono romano romano – dice Parisi – Sono nato a Roma, ho studiato a Roma e lavorato in questa città nell’amministrazione centrale dello Stato. Poi nel 1997 un grande sindaco di Milano, Albertini, mi chiamò a fare il city manager e facemmo grande Milano in pochi anni con un intenso lavoro di riorganizzazione. Poi ho lavorato tra Roma e Milano e poi, nel 2016, il centrodestra mi candidò in quanto ex direttore generale del Comune, visto che anche Sala era stato direttore generale della Moratti. Oggi sono ben contento di poter portare la mia lunga esperienza di manager sia privato sia pubblico nella mia Regione, che ha molti problemi. Si dice che il Lazio e’ uscito dal commissariamento sanitario, ma ne uscirà solo a fine 2018. E non ha abbassato le tasse come si era impegnato a fare il presidente Zingaretti, che non ha neppure approvato il bilancio per il 2018. E quindi in Lanzio continuiamo a pagare la più alta addizionale Irpef e Irap d’Italia. Penso che la situazione della Regione sia molto difficile, basta vedere che cos’è un pronto soccorso, o il ciclo dei rifiuti che non ha funzionato, o quanto tempo e quanta burocazia deve affrontare un’impresa che voglia lavorare. Se sarò eletto, mi impegno a trasformare la Regione in un ente leggero e molto più semplice, con una serie di testi unici sull’urbanistica, sull’acqua, sull’agricoltura, tutti settori trascurati da Zingaretti. E poi mi impegno a riorganizzare la sanità, ad assumere nuovi medici e infermieri per garantire il servizio ai cittadini eliminando gli sprechi che ci sono ancora. Poi organizzare in pochi mesi il ciclo dei rifiuti e ridare compiti alle Province che restano in Costituzione e che devono tornare a occuparsi per esempio della manutenzione delle strade che oggi è un disastro, anche perchè accentrata nella Regione, mentre devessere gestita dai territori che devono attrarre investimenti. E rilanciare l’attività economica, per esempio la portualità: a Roma arrivano un milione di container ma solo 40 mila transitano dai porti laziati. C’è un’economia intera che può riprendere: il centrodestra unito con me presidente ha la volontà di rimettere in moto tutti questi settori e servizi”.