Dentro la mente di Carlo Mollino: a CAMERA le sue fotografie

Una mostra eclettica e affascinante: "L'occhio magico"

GEN 18, 2018 -

Torino (askanews) – Un architetto, prima di progettare, guarda, forse più intensamente di altri. Di certo lo faceva Carlo Mollino, uno dei grandi nomi del Novecento, che è stato anche un artista complesso e affascinante. Come dimostrano le sue fotografie, dai celebri nudi a tanti lavori meno noti al grande pubblico, che sono state raccolte nella mostra “L’occhio magico di Carlo Mollino”, che inaugura la stagione 2018 di CAMERA, il Centro italiano per la Fotografia di Torino diretto da Walter Guadagnini. A introdurci nel mondo fotografico di Mollino è stato il curatore Francesco Zanot, che ha ricostruito la trama della mostra.

“E’ un percorso – ci ha detto – che indaga il rapporto di Mollino con la fotografia, che è un rapporto ovviamente complesso, nel senso che per lui la fotografia è tante cose, e tutte queste cose insieme”.

Visoni e oggetti, luoghi e persone, ipotesi ed edifici, seduzione e montagna, architetture e collage, aeroplani e bolidi incredibili: nelle sale di CAMERA sfilano mondi diversi, unificati dalla personalità multiforme ed eccentrica di Mollino.

“Abbiamo deciso – ha aggiunto Zanot – di raccontare questo percorso, questo rapporto tra Mollino e la fotografia, in una mostra che non fosse suddivisa per generi o per soggetti, ma troviamo quattro sezioni, ognuna delle quali dedicata a un motivo della poetica molliniana e quindi sostanzialmente rimescolano il suo lavoro. Non è un percorso lineare o cronologico”.

Guardando le fotografie si ha la sensazione di scoprire mondi che forse non conoscevamo, ma anche di guardare dentro la mente di un uomo che, tra le altre cose, progettava pure dei “draghi da passeggio” multicolori. Scusate se vi sembra poco.