Trump: perché ci dobbiamo tenere migranti da “Paesi di merda”?

Il Washington post: si riferiva ad Haiti e a nazioni africane

GEN 12, 2018 -

New York (askanews) – Nuovo attacco “politically incorrect” del presidente americano Donald Trump nei confronti dei migranti. Il Washington Post ha riportato la notizia, citando due fonti differenti, secondo cui in un incontro tenutosi nello studio ovale della Casa Bianca con alcuni legislatori, il presidente ha reagito male all’idea di offrire protezioni ai migranti giunti in Usa da Haiti, El Salvador e da nazioni africane.

“Perché abbiamo tutta questa gente da Paesi… ‘sporchi’?”, avrebbe dichiarato Trump usando in realtà la parola “shithole” e riferendosi a Haiti ed ai Paesi africani. Secondo lui, gli Stati Uniti dovrebbero invece puntare su gente in arrivo dalla Norvegia, il

cui primo ministro è stato di recente alla Casa Bianca.

Secondo i primi commenti, Trump è un “razzista che preferisce migranti bianchi a quelli di colore”. Basti pensare che il magnate del mattone di New York annunciò la sua discesa in campo dicendo che i messicani che sceglievano di trasferirsi in Usa erano tutti stupratori.

Questi commenti vanno ad aggiungersi a quelli di cui diede notizia il New York Times prima del Natale 2017; riferendo che a giugno il presidente americano aveva detto in un incontro privato che tutte le persone in arrivo negli Stati Uniti da Haiti “hanno l’Aids” e che quelle provenienti dalla Nigeria dovrebbero tornarsene nelle lore “capanne” in Africa. Allora, la Casa Bianca smentì.

Non appena l’indiscrezione del Washington Post è uscita, Raj Shah, terzo nella linea di comando a essere portavoce dell’amministrazione, ha rilasciato un commento senza però negare l’uso di una parola destinata ad alimentare le polemiche.

Secondo lui, Trump rigetterà sempre misure temporanee, deboli e dannose che mettono in pericolo le vite degli americani e mettono a repentaglio i migranti che cercano

negli Stati Uniti una vita migliore attraverso un processo legale, accettando soltanto un accordo sull’immigrazione che affronti “in modo adeguato” il sistema della lotteria di visti e la ‘Chain migration’, un sistema che consente a un familiare legalmente residente in America di sponsorizzarne un altro.

Le ultime indiscrezioni sono arrivate tre giorni dopo la decisione dell’amministrazione Trump di cancellare i permessi di residenza temporanei a circa 200mila salvadoregni, che vivono negli Stati Uniti almeno dal 2001. Gli interessati avranno tempo

fino al 9 settembre 2019 per lasciare il Paese o ottenere un visto per restare.

Intanto, Trump ha cancellato la sua visita di Stato in Gran Bretagna, prevista per il mese di febbraio 2018, per incontrare il premier Theresa May e la Regina Elisabetta, probabilmente temendo manifestazioni di massa contro di lui ma adottando come pretesto il disaccordo sulla vendita, da parte dell’amministrazione Obama, della vecchia sede dell’ambasciata americana a Londra.