Lavoro interinale, 20 anni in Italia: il bilancio di Manpower

Il messaggio del ministro Poletti: fare di più per i giovani

DIC 18, 2017 -

Milano (askanews) – Il lavoro interinale, oggi chiamato “lavoro di somministrazione”, in Italia compie 20 anni. Fu la multinazionale americana Manpower, tra le principali aziende al mondo nel campo delle Risorse Umane, a ricevere – il 23 dicembre del 1997 – la prima autorizzazione ministeriale a operare nel campo del lavoro temporaneo nel nostro Paese.

 

Da quel primo passo ha avviato alla professione circa un milione e mezzo di persone in oltre 100mila aziende italiane, accompagnando e addirittura anticipando l’evoluzione economica e socio-culturale del Paese e adeguando l’offerta ai nuovi trend del mercato del lavoro, dal pacchetto Treu al Jobs act, passando per la legge Fornero. Stefano Scabbio, presidente Manpower Group Europa.

 

“Abbiamo creduto moltissimo nell’evoluzione della ‘flessibilità buona’ – ha spiegato – basata su tre pilastri fondamentali: garantire flessibilità ma garantendo una formazione continua alle persone e anche un sistema privatistico di welfare che rende il sistema uno dei migliori in Europa. Sono stati 20 anni in cui il lavoro si è evoluto perché la nostra economia si evolve, quindi abbiamo vissuto un’evoluzione dei servizi verso soluzioni ad alto valore per l’azienda e per i lavoratori stessi”.

 

Anche il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti ha voluto inviare all’azienda un messaggio di saluto in cui ha toccato diversi temi caldi del mercato del lavoro, a cominciare dalla sussidiarietà, ponendo l’accento sulla necessità di fare di più e meglio per i giovani, soprattutto dopo la crisi che ha segnato, in particolare, il mondo dell’occupazione giovanile.

 

“Abbiamo recuperato più di 930mila posti di lavoro, più di 530mila stabili, quindi quasi il 60% – ha detto – ma la frammentazione del lavoro è un dato che è sotto gli occhi di tutti quindi dobbiamo chiederci come gestire questi processi e come governarli in termini positivi. Quindi c’è molto da fare ancora, soprattutto in direzione dei giovani”.

 

E proprio pensando ai giovani, archiviati i primi 20 anni, Manpower guarda già al futuro promuovendo, ad esempio, programmi di formazione continua, collaborazioni con il sistema scolastico con progetti di alternanza scuola-lavoro e un nuovo strumento multimediale chiamato MyPath.

 

“È una piattaforma tecnologica alla quale si accede attraverso il nostro sito – ha concluso Scabbio – con cui vogliamo garantire un supporto in termini di orientamento, di valutazione delle competenze e di supporto personalizzato nel ciclo di vita di ogni candidato in modo da aiutarli a districarsi in questo mondo del lavoro diventato estremamente sfidante e complesso che ha bisogno di professionisti che aiutino le persone a sviluppare competenze che non hanno e a fare le scelte più opportune per realizzare i propri sogni nell’ambito della carriera lavorativa”.