Michele De Lucchi: la mia Domus dedicata agli oggetti dell’uomo

E' il primo di 10 direttori della rivista per i prossimi 10 anni

DIC 12, 2017 -

Milano, (askanews) – Il traguardo è quello dei 100 anni, ma per arrivare preparata all’appuntamento del 2028 Domus, la storica rivista fondata da Gio Ponti, gioca d’anticipo con un progetto che parte dall’architetto italiano Michele De Lucchi, nuovo direttore del mensile per tutto il 2018.

“La mia Domus è una Domus che dura un anno perchè fa parte di un programma di evoluzione della rivista che avrà nei prossimi dieci anni dieci direttori diversi ognuno impegnato a fare dieci numeri, quindi dieci direttori per dieci numeri della rivista per dieci anni che alla fine porteranno ai 100 anni della rivista Domus perchè nel 2028 compirà 100 anni”.

Ogni direttore-architetto esprimerà la propria visione attraverso il proprio progetto editoriale che De Lucchi ha voluto centrare sugli oggetti e il senso “il senso delle cose fatte dall’uomo”, “perchè – come scrive nel suo manifesto – gli uomini sono gli unici animali che fanno oggetti, ogni volta diversi”.

“Il punto cruciale che vorrei investigare insieme ai lettori di Domus è proprio il significato degli oggetti – ha detto ad askanews – noi siamo circondati da oggetti, non solo quelli di uso quotidiano, ma anche le grandi costruzioni, i ponti, le autostrade. Tutti questi oggetti vanno valutati in quanto tali, perchè occupano un pezzo di questo Pianeta e costituiscono quel

paesaggio artificiale o naturale che sia col quale abbiamo a che

fare tutti i giorni”

Il rapporto tra Domus e De Lucchi in realtà non è nuovo. Per l’architetto che ha firmato progetti per le più grandi aziende italiane, da Intesa Sanpaolo a Unicredit, da Poste Italiane a Telecom, l’inizio risale agli anni 70 quando fu fotografato e pubblicato in copertina su Domus del gennaio 1974 mentre manifestava vestito da ufficiale napoleonico in Triennale a Milano.

“Ho incontrato la rivista in tante fasi, ma soprattutto mi ha aiutato a capire come si evolveva il mondo e come dovevo costruire io il mio messaggio per costruire io qualcosa in questo contesto”.

La direzione di De Lucchi è l’inizio di un cambiamento per Domus, all’interno del quale l’architettura diventa una scienza orizzontale che dialogherà col design, l’arte contemporanea, ma anche l’antropologia, l’economia, la meteorologia e la filosofia attraverso articoli e rubriche affidate a sociologi, economisti, artisti visivi e non solo.