Global Blue e tax free shopping: abbassare soglia minima di spesa

Il manager Rizzi chiede di investire sulla "full digitalization"

NOV 24, 2017 -

Roma, (askanews) – Sono circa 1,5 milioni i turisti che ogni anno visitano le città di Firenze, Milano, Roma, Torino e Venezia con l’obiettivo principale dello shopping.

Spendono mediamente 110 euro al giorno per abbigliamento, accessori e pelletteria, cosmetica e profumeria. I dati sono contenuti all’interno della nuova edizione di Shopping Tourism Italian Monitor, il rapporto di ricerca presentato nell’ambito di Shopping Tourism-il forum Italiano, il primo evento nel nostro paese dedicato al fenomeno promosso da Risposte Turismo.

In questo quadro, come ha spiegato Stefano Rizzi, Country manager di Global Blue Italia, bisogna intervenire sul tax free shopping. Bisogna imboccare la strada della full digitalization e poi è necessario abbassare la soglia minima di spesa, allineandola ai parametri degli altri paesi europei.

Con un tax free shopping competitivo, cresce infatti l’appetibilità del nostro mercato turistico soprattutto agli occhi dei paesi extra Ue.

“Già il tax free shopping è un elemento di attrattiva molto importante – ha spiegato Rizzi – ci sono delle ricerche che dicono che più del 50% dei turisti extra Ue vengono in Italia proprio per lo shopping. Quindi se informiamo bene il turista si può aumentare lo scontrino medio, le vendite e si può garantire una customer satisfatcion di alto livello”.

Sono confortanti i dati che descrivono questo comparto.

“E’ un mercato che cresce con un trend che negli ultimi 10 anni è stato sempre positivo – ha poi aggiunto Rizzi – il 2017 sta confermando questa tendenza con una crescita dell’8% e non abbiamo elementi per pensare che qualcosa possa cambiare nei prossimi mesi”.

Una lettura condivisa anche da Francesco Di Cesare, presidente di Risposte Turismo.

“Lo shopping tourism vive in Italia un dinamismo piuttosto rilevante – ha sottolineato – ha una struttura dell’offerta abbastanza qualificata me è una destinazione di shopping che deve promuoversi da sola”.