Il dramma del San Juan valutato da un comandante brasiliano

Le ricerche ostacolate dalle avverse condizioni dell'Atlantico

NOV 23, 2017 -

Niteroi, Brasile (askanews) – Il dramma del San Juan, il sommergibile argentino con 44 uomini di equipaggio di cui si sono persi i contatti da una settimana, ha mobilitato ricerche a tappeto da parte delle marine militari di molti paesi, compresa quella del Brasile.

Il comandante di un sottomarino brasiliano illustra la partecipazione del suo paese nelle operazioni internazionali di ricerca e i diversi possibili scenari di recupero.

“Riteniamo che per razionare le scorte di ossigeno, i ritmi di lavoro dell’equipaggio siano stati ridotti all’essenziale e questo potrebbe portare a un’autonomia di quasi due settimane. Ora come ora, su questo argomento non possiamo dire di più”, spiega Leonardo Braga Martins, comandante del sottomarino brasiliano Timbira S-32.

Per quanto riguardo le ragioni della scomparsa del San Juan, Braga Martins non si sbilancia, rimandando ai risultati della commissione d’inchiesta. Per quanto riguarda invece l’eventuale recupero dei marinai intrappolati sott’acqua, davanti a un equipaggiamento subacqueo previsto per una risalita d’emergenza, il comandante aggiunge:

“È una risorsa estrema che verrà utilizzata solo se il comandante del San Juan deciderà che le condizioni ormai impediscono di rimanere nel sommergibile e se è da escludere il recupero dell’equipaggio con altri mezzi, per esempio con un sottomarino tascabile o una condotta di recupero”.

Le ricerche continuano a essere ostacolate dalle avverse condizioni dell’Atlantico meridionale, con onde fino a sei metri. Questo ha però alimentato la speranza che il sommergibile possa essere in superficie, alla deriva, e non venga individuato proprio per il cattivo tempo. Il sottomarino diesel di costruzione tedesca era stato recentemente rimesso in condizione e non ha inviato alcun segnale di SOS.