A Catania le opere di Echaurren, street artist ante litteram

L'arte muraria dell'italo-cileno in mostra fino a gennaio 2018

NOV 23, 2017 -

Catania (askanews) – ‘La beauté est dans la rue’, slogan del maggio francese, può essere considerato il concept della mostra ‘Pablo Echaurren – Soft wall’ ospitata al Palazzo della Cultura di Catania dal 24 novembre al 14 gennaio 2018: pur attraversando un percorso cronologico di tre decenni, non è una antologica bensì una rassegna a tema, incentrata sul costante dialogo che Echaurren, pittore, fumettista e scrittore romano di origini cilene, intrattiene con le espressioni della comunicazione, percorrendo le vie di una ricerca tesa ad abbattere le separazioni culturali e ad allargare così le pareti dell’estetico oltre i confini istituzionali.

“Io ho fatto anche molta confusione intorno a me stesso – ha spiegato l’artista – producendo di tutto, fumetti, illustrazioni, quadri. Questa invece si focalizza un aspetto: una sorta di muralismo ante – litteram. Io non sono mai stato uno street artista ma la street art può essere uan forma di antagonismo alla Wall Street Art, l’arte che ha fatto del danaro il suo punto d’appoggio”.

Certe modalità espressive da graffitismo metropolitano, l’utilizzo vivace dei colori, l’arte come mezzo diretto di (contro) informazione sono elementi che anticipano la diffusione dell’odierna, cosiddetta street-art, e dunque consentono di considerare Pablo Echaurren un precursore del genere. Come ha sottolineato Emmanuele Emanuele, presidente della Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo: “Per me è stato lui a inventarla. Questo ne è la testimonianza: il soft wall. E’ l’arte murale che si diffonde nel mondo, nei centri e nelle periferie”.

La mostra prende le mosse con un ciclo di lavori realizzati tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta, in cui irrompe la storia contemporanea con la fine della Guerra Fredda. In queste opere, che ricordano la comunicazione iconografica del muro di Berlino, emerge uno scenario di graffiti metropolitani, cancellazioni di scritte, reperti fumettistici, emblemi e figurazioni allegoriche di ascendenza medioevale, linguaggi e segni stereotipati del nostro sistema comunicante.

Curata da Francesca Mezzano, la mostra è promossa e realizzata dalla Fondazione Terzo Pilastro – Italia e Mediterraneo con il Comune di Catania – Assessorato ai Saperi e Bellezza Condivisa.