Terna, al via dismissione di 110 km di vecchie linee elettriche

Smantellamento legato al nuovo elettrodotto Udine-Redipuglia

NOV 21, 2017 -

Udine (askanews) – Dalla nuova alla vecchia linea elettrica. Dopo l’entrata in servizio il 1 ottobre del nuovo elettrodotto “Udine Ovest – Redipuglia” Terna ha avviato da Campolongo Tapogliano la fase due: lo smantellamento di 110 chilometri di vecchie linee elettriche. I primi 70 chilometri entro il giugno del 2018, gli altri quaranta entro il 2021. Il traliccio di Campolongo è il primo di 400 che saranno dismessi in 30 Comuni della Bassa friulana, demolendo linee che risalgono agli anni ’50: si è iniziato coi 20 km della linea 220 kV “Udine Nord Est – Redipuglia” compresi tra la stazione elettrica di Redipuglia e la derivazione Safau, nel Comune di Pavia di Udine; successivamente sarà dismessa anche la linea a 132 kV “Istrago – Meduna”.

La razionalizzazione delle vecchie linee è possibile grazie all’entrata in esercizio del nuovo elettrodotto: un opera fondamentale per risolvere i problemi di sicurezza della rete elettrica friulana, le cui uniche 2 linee a 380 kV risalivano agli anni ’70-’80, mentre i consumi elettrici delle famiglie e delle imprese friulane sono nel frattempo più che raddoppiati.

L’amministratore delegato di Terna, Luigi Ferraris: “Sicuramente dobbiamo continuare a investire per realizzare le demolizioni e queste avranno un impatto importante anche sulle realtà locali: stiamo parlando di interventi già previsti che si materializzeranno entro l’estate prossima, con 70 chilometri di linea. Un progetto che nel suo complesso vale più di 110 milioni di euro e credo che abbia una buona ricaduta sui territori su cui passiamo”. “Da un punto di vista ambientale direi che è una notevole evoluzione. Restituiamo ai cittadini molti ettari di terreno, trenta comuni vedranno linee eliminate che prima attraversavano i centri abitati. La nuova linea per il 98 per cento è fuori dai centri abitati. Stiamo andando verso la direzione giusta, sostenibile e fattibile”.

Con la dismissione della vecchia linea elettrica si conclude il percorso di un’opera avviata nel 2006, come ha sottolineato la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani: “Una rete importante che risponde a quella che poteva diventare una emergenza per il Friuli Venezia Giulia, perché siamo per fortuna cresciuti negli ultimi anni ma avevamo una rete elettrica obsoleta: 50 km per 115 monostelo, eliminiamo 400 vecchi tralicci, liberiamo 680 edifici e in più liberiamo 367 ettari del nostro territorio, circa 524 campi da calcio, alcuni in zone protette. E’ non solo una buona liberazione del territorio ma anche una restituzione”.