Sanità, le società di mutuo soccorso nella Riforma terzo settore

"Equilibrio possibile tra mutue, privati e sistema pubblico"

NOV 20, 2017 -

Roma (askanews) – La novità è di quelle che segnano il passo. Le società di mutuo soccorso sono state inserite nella Riforma del Terzo Settore e vengono così riconosciute per la prima volta come protagoniste dell’economia sociale italiana.

Potrebbero, perciò, ottenere una serie di benefici fiscali e accedere a strumenti di finanza sociale come i social impact bond, i social lending e i titoli di solidarietà, in qualità della loro capacità di associare persone che decidono di creare, tramite una propria contribuzione, un fondo comune per tutelarsi dai rischi legati alla malattia, a spese necessarie e a recuperare la salute. Ma cosa sono davvero le società di mutuo soccorso non profit e come si distinguono dalle società for profit? Qual è il senso profondo del loro ruolo integrativo della sanità pubblica, in un paese in cui la spesa privata in ambito sanitario continua a crescere? A discuterne a Roma sono state le mutue di 27 Paesi che forniscono assistenza sanitaria a 230 milioni di persone nel mondo e a 160 milioni in Europa, durante l’evento organizzato dalla FIMIV (Federazione della mutualità integrativa volontaria) all’interno dell’Assemblea Generale dell’Associazione internazionale delle mutue (AIM) e intitolato “Equilibrio possibile tra mutue, privati e sistema pubblico”.

Spiega Placido Putzolu, presidente della Federazione italiana mutualità integrativa volontaria (FIMIV), che ha organizzato l’evento a Roma. “Negli ultimi dieci anni ci siamo strutturati, abbiamo rafforzato la nostra capacità di risposta in modo integrativo e non sostitutivo del servizio pubblico. Anche coerentemente con i nostri principi e valori, in primis la non lucratività, e di coinvolgere i nostri assistiti, riteniamo di rappresentare la risposta più idonea rispetto ai bisogni delle persone e delle famiglie”.