La sfida della decarbonizzazione, Iveco punta forte sul gas

A Bruxelles un dialogo tra Pierre Lahutte e Henrik Hololei

NOV 17, 2017 -

Bruxelles (askanews) – Un confronto su come affrontare la sfida della decarbonizzazione dei trasporti. Pierre Lahutte, Brand President di Iveco ha preso parte e Bruxelles a un dibattito – organizzato da Eni nel suo quartier generale belga, nell’ambito degli eventi di “Eni after 6” – con il direttore generale Mobilità e trasporti della Commissione europea, Henrik Hololei. A moderare la serata la giornalista specializzata in tematiche ambientali Sonja van Renssen, che ha inquadrato così i temi principali della discussione:

“Quali sono le loro visioni per la decarbonizzazione che dovremo intraprendere, che cosa si sta effettivamente facendo e che cosa cambia con il nuovo pacchetto di misure per il clima dell 8 novembre”.

Da parte sua Pierre Lahutte ha parlato di tutte le alternative attualmente disponibili sul mercato, sia di idrogeno, che però non appare come soluzione immediata, sia di elettrico, con molti dubbi sui costi e i limiti applicativi, prima di arrivare alla presa di posizione più forte.

“Di fronte a questa emergenza dei cambiamenti climatici la visione di Iveco vuole essere pragmatica: oggi ci dobbiamo concentrare su soluzioni che funzionano da subito e non su soluzioni ipotetiche o su tecnologie ancora da maturare. E’ chiaro che dobbiamo trovare delle soluzioni alternative al diesel e al petrolio, e che siano competitive. In questo senso noi crediamo molto nel gas, nelle forme compresse o liquide come l’LNG”.

Una scelta che si adatta ai trasporti di lungo raggio e che già è presente su numerosi modelli Iveco. Oltre che una possibilità di mettere in moto un processo virtuoso complessivo.

“L’opportunità di generare biogas partendo dai rifiuti – ha aggiunto Lahutte – è una cosa decisamente reale, che oggi è dimostrato che funziona,e c’è molta più speranza di avere un’economia circolare, con generazione di energia totalmente rinnovabile e utilizzabile come un carburante, attraverso il gas che qualunque altra energia che potremmo discutere oggi. Dunque la nostra visione è chiara: per l’elettrico c’è uno spazio, limitato però dall’alto valore e dall’alto costo, per cui basse velocità e centri urbani, ma quello che ricopre il più grande raggio di applicazione è il gas, anche perché rappresenta un ponte verso la completa rinnovabilità del biogas”.

Una visione che, a Bruxelles, si è confrontata con quella della Commissione Europea. L’obiettivo finale è comunque comune: aumentare la sostenibilità del sistema dei trasporti per aumentarne l’efficienza e la competitività future, auspicabilmente in un pianeta meno in difficoltà ecologica rispetto a oggi.