Riciclo plastica, Corepla lancia una call per ricerca e sviluppo

Presidente Ciotti: per idee del sistema industriale e accademico

NOV 9, 2017 -

Rimini, (askanews) – Una chiamata rivolta al mondo della ricerca scientifica italiana, per produrre nuove idee che possano ampliare significativamente le possibilità di riciclo della plastica raccolta. Corepla, il consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica è pronta ad una call unica nel suo genere, per un cambio di passo vero nel settore del riciclo. Con due ragioni: la prima è il “basta plastica”, rumore di fondo che sta circolando e che genera una percezione errata di questo materiale protagonista delle più grandi innovazioni dell’ultimo secolo, dall’e-commerce a strumenti biomedicali o auto più leggere. La seconda perchè la raccolta differenziata della plastica vola, con un +10 nel primo semestre 2017, ed occorre aumentare gli sbocchi di mercato del materiale riciclato.

Il presidente Corepla, Antonello Ciotti: “La nostra chiamata ci vede nel ruolo di catalizzatore di idee del sistema industriale ed accademico italiano, affinchè si possano trovare nuove applicazioni per nuovi prodotti. Siccome passeremo ad una nuova fase, dobbiamo ripartire con molta attenzione al mondo delle start up e a tutte le idee innovative che vengono dal sistema industriale italiano”.

Con questa chiamata dunque si apre un rapporto profondo tra Corepla e chi produce ricerca e sviluppo declinabile sui temi del riciclo e del riutilizzo della plastica, con in previsione anche una giornata della ricerca nel 2018 come momento di incontro tra università, centri di ricerca ed imprese. A sostegno dell’innovazione e del trasferimento tecnologico verso una industria che peraltro negli anni si è fatta sempre trovare pronta ad innovare. E lo è anche oggi, come conferma indicando una via l’imprenditore bergamasco Roberto Sancinelli, presidente della Montello Spa, una delle eccellenze vere nel riciclo di rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata: “Andare oltre probabilmente, ed a questo stiamo pensando, significa puntare sul riciclo chimico. Si tratta di processi complessi che hanno bisogno di ricerca e sperimentazione, con necessità di impianti di dimensioni industriali che impegnino anche capitali rilevanti. Credo però che questa sia la direzione da intraprendere, quella del riciclo chimico”.