Brexit, May: pronta a difendere i diritti dei cittadini Ue

Al Consiglio Ue spinta per dare impulso alla fase negoziale

OTT 19, 2017 -

Londra (askanews) – La premier britannica Theresa May si è impegnata a difendere i diritti dei cittadini europei che vivono nel Regno unito anche dopo la Brexit. In una lettera pubblica sul suo profilo Facebook, alla vigilia del Consiglio europeo di Bruxelles, il capo del governo di Londra ha garantito che i diritti dei cittadini Ue rappresentano “una priorità” e che su questo tema si è “vicini a un accordo”.

“I cittadini dell’Ue che vivono nel Regno Unito hanno dato un contributo enorme al nostro Paese, vogliamo che rimangano con le loro famiglie – ha scritto – Non potrei essere più chiara: i cittadini dell’Ue che vivono legalmente nel Regno Unito potranno rimanere. Stiamo sviluppando un processo digitale semplificato per coloro che lo vorranno”.

Al Consiglio di Bruxelles, la premier britannica porta la richiesta di dare nuovo impulso ai negoziati sulla Brexit e di cominciare a riflettere sul futuro accordo commerciale con il Regno unito e su un periodo di transizione post Brexit nel 2019.

L’Unione europea, dal canto suo, ritiene però che non ci siano ancora abbastanza progressi nei negoziati per passare alla fase successiva sulle relazioni future.

Sulla vicenda, dopo un colloquio telefonico con la May, è intervenuto anche il premier Paolo Gentiloni secondo il quale, per l’Italia, la Brexit implica questioni commerciali delicate ma soprattutto gli interessi di centinaia di migliaia di italiani che vivono nel Regno Unito e non possono vedere compressi i loro diritti.

“Non è possibile – ha detto – che i diritti acquisiti debbano soffrire per una decisione che pure rispettiamo, perciò se i nostri cittadini avranno danni sarà molto difficile per noi avere un atteggiamento positivo e costruttivo nel corso di questa discussione”.

Per Gentiloni l’Italia deve mantenere un atteggiamento certamente collaborativo ma anche ribadire che bisogna fare passi in avanti sui dossier che si stanno discutendo, pur comprendendo tutte le difficoltà interne che il dopo Brexit ha creato nel Regno Unito.