#MeToo e #Quellavoltache, gli hashtag contro le molestie

Sull'onda del caso Weinstein e delle polemiche su Asia Argento

OTT 17, 2017 -

Roma, (askanews) – Sull’onda del caso Weinstein, per ribellarsi contro un sistema che considera l’uomo cacciatore e la donna preda; così è nato su twitter l’hashtag #MeToo, anche io, per le donne che se la sentono di raccontare stupri, abusi o anche semplicemente molestie sessuali. In Italia con lo stesso scopo è nato l’hashtag #quellavoltache.

Le statistiche dicono che nel nostro paese oltre il 30% delle donne ha subìto una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Ma se si parla di molestie, minacce, carezze non richieste da sconosciuti, la cifra probabilmente si avvicina al cento per cento. #quellavoltache: sono migliaia le testimonianze che si riversano sui social. La speranza è dare la dimensione del fenomeno, per smettere di considerare “normale” una condizione che fa vivere le donne sempre in allerta.

Tutto sull’onda del caso Harvey Weinstein appunto, il mogul della Miramax a Hollywood ora accusato da decine di famose attrici di pressioni, molestie, tentativi di stupro. Con tante domande dietro: è complice chi non denuncia subito? È complice chi accetta per non rinunciare alla carriera? O la colpa è di un sistema che crea prede e predatori? E soprattutto, come si cambiano le cose?