Niccolò Fabi: dopo 20 anni carriera inizio seconda vita musicale

Esce "Diventi inventi 1997-2017", 26 novembre concerto a Roma

OTT 12, 2017 -

Milano (askanews) – Era il 1997 Niccolò Fabi quando vinceva il premio della critica nelle Nuove proposte a Sanremo con “Capelli”, contenuta nel disco d’esordio “Il giardiniere”: il cantautore festeggia 20 anni di carriera con “Diventi inventi 1997-2017”, un doppio cd, un cofanetto in edizione limitata e un concerto il 26 novembre al Palalottomatica di Roma. “20 anni sono un traguardo incredibile per chi fa canzoni, soprattutto in modo svincolato dalle richieste, ma più gradualmente in una direzione di totale libertà e adesione per tempistiche e modalità al suo desiderio e natura. Qualsiasi operazione che voglia mutare la tua natura più intima e vera di artista nel desiderio di essere compresi può durare 3-4-5 anni, una buona canzone e di successo è nelle possibilità di tanti”.

La conquista di una vita professionale così lunga è la serenità. “In questi anni ho parlato con diversi cantanti, anche di quelli che hanno fatto molto successo, e non sempre ho visto degli uomini e delle donne serene. Se c’è una cosa che potrei consigliare per la serenità di un ragazzo che inizia a suonare è cercare sempre di aderire al tuo desiderio più profondo perchè altrimenti lì per lì avrai una grande soddisfazione, se avrai fortuna, però il conto a un certo punto arriverà”.

Al Palalottomatica Niccolò Fabi festeggerà con i fan storici, che lo hanno accompagnato in questi 20 anni, e le band che hanno suonato con lui in questo periodo. Dal 27 novembre inizia una seconda vita professionale. “Mi farebbe piacere dedicarmi ad un modo di fare musica che non passi necessariamente attraverso intensità e commozione, che sono le mie caratteristiche più pregiate. Quel terreno l’ho ampiamente consumato e coltivato, un cambio di intensità mi è profondamente necessario. Andrò incontro a quello che succederà in modo libero e spontaneo, di base c’è una discontinuità, non farò un altro disco da cantautore, ma altro, cosa non lo so”.