Incidente Eurofighter, il parere del collaudatore Maurizio Cheli

"Ogni manovra è studiata a tavolino, non c'è niente d'inventato"

SET 26, 2017 -

Milano (askanews) – Hanno fatto il giro del mondo le terribili immagini dell’incidente aereo di domenica 24 settembre 2017, quando un Eurofighter “Typhoon” del Reparto sperimentale volo dell’Aeronautica militare è precipitato in mare durante una manifestazione aerea a Terracina, in provincia di Latina, causando la morte del pilota collaudatore, il capitano Gabriele Orlandi, 36enne di Cesena.

Askanews ha chiesto un parere sull’accaduto all’astronauta dell’Esa Maurizio Cheli che dal 1997, per circa 15 anni, è stato il pilota collaudatore proprio dell’Eurofighter e, per conto di Alenia Aeronautica, ha contribuito a sviluppare il velivolo e il suo inviluppo di volo.

“Mostrare l’aeroplano – ha spiegato il pilota – è parte integrante della professionalità di un pilota collaudatore, per cui non sono show, come si legge, purtroppo, molte volte sulla stampa, a sproposito, ma è una dimostrazione della tecnologia e delle capacità di un velivolo che viene svolta in maniera molto professionale: non c’è niente di inventato e viene studiata molto prima a tavolino. Poi, è sempre una impresa umana in cui o un difetto tecnico o un errore umano può sempre trovare posto”.

“Speculare sulle cause solo dal filmato è molto difficile, io preferisco, come farebbe qualunque pilota collaudatore, cercare prima di avere degli elementi tecnici e scientifici a supporto di una teoria”.

“Rimane il grande dispiacere di vedere un collega morire in circostanze simili – ha concluso Cheli – però, se può risollevare il morale di chi lo conosceva e della famiglia, c’è da dire che ciò che ci spinge è la passione per il volo, e mettere a punto velivoli sempre più performanti e quindi stava facendo quello che lui aveva scelto di fare, com’è stato per me per tanti anni”.