Napoli, (askanews) – Una vera e propria sfida a colpi di… pizza. Cento pizzaioli provenienti da tutto il mondo si sono dati battaglia alla Mostra d’Oltremare di Napoli, per preparare la migliore pizza nelle categorie “verace napoletana” e “contemporanea”, conosciuta anche come “canotto”. Tutto questo è successo nell’ambito del Terzo Trofeo Pulcinella, organizzato da Attilio Albachiara, presidente dell’associazione Mani d’oro.
Per entrambe le categorie era possibile realizzare soltanto pizze Margherita o Marinara e ciascun concorrente poteva portare con sé solo il panetto precedentemente preparato e gli ingredienti che intendeva utilizzare. A far la differenza solo l’impasto. “Lottiamo molto sugli impasti – ha spiegato Albachiara – sia con la tradizionale sia con la contemporanea, perché è tutto lì, nell’impasto. La pizza deve essere leggera, sia napoletana che contemporanea”.
Al Trofeo hanno preso parte diverse associazioni di pizzaioli tra cui i cosiddetti “Centenari”. Due le giurie tecniche, una per ciascuna categoria. A guidarle: Antonio Starita, strenuo difensore della pizza napoletana e Francesco Martucci, con lo sguardo proiettato verso i nuovi orizzonti del “canotto”.
“Ma io non lo definirei canotto – ha detto – per me è una pizza. Perché secondo me va bene la differenza tra napoletana e contemporanea ma io sono dell’opinione che la pizza o è buon o non lo è”.
“La gara – ha spiegato Starita – va bene perché i giovani devono competere e fa bene spronarli. Per quanto riguarda i centenari bisogna far capire che la moda ritorna e anche la pizza è un riotorno all’antico sotto forma di gusti, perché alla fine prendere il gusto roginale della pizza fa più audience che crearci una cosa sopra”.
Per questa terza edizione si è scelta una location diversa perché quella abituale, il Museo di Pulcinella di Acerra era in fase di ristrutturazione.