Al congresso Andi i dati scientifici sui prodotti senza fumo

Philip Morris presenta possibili risvolti in campo odontoiatrico

SET 18, 2017 -

Riccione (askanews) – “Fumo e malattie orali: i prodotti a rischio modificato in odontoiatria”: nell’ambito del 62esimo congresso scientifico nazionale di Andi, Associazione nazionale dentisti italiani, sono stati presentati i risultati ad oggi dell’attività di Philip Morris International in ricerca e sviluppo sui prodotti a potenziale rischio ridotto, che sostituiscono la combustione con il riscaldamento del tabacco, e i possibili risvolti in campo odontoiatrico. Luigi Godi, Senior Scientific & Medical Advisor di Philip Morris Italia: “Ad oggi – ha aggiunto Godi – i risultati ottenuti nella ricerca sui prodotti a rischio ridotto sono molto promettenti. Dalla chimica dell’aerosol abbiamo visto che c’è una diminuzione mediamente del 90% dei costituenti dannosi e potenzialmente dannosi dovuti alla combustione del tabacco. E questi risultati si sono espressi anche con una ridotta citotossicità e una ridotta mutagenicità negli esami preclinici. I biomarcatori di esposizione sono valutati ad oggi in studi a tre mesi, mentre sono in corso di esecuzione studi a 6-12 mesi per valutare l’esposizione in un lungo periodo”.

Incoraggianti anche i commenti della comunità scientifica presente a Riccione sui possibili risvolti in campo odontoiatrico della sostituzione delle sigarette tradizionali con i nuovi prodotti senza fumo. Michele Davide Mignogna, del Dipartimento di Neuroscienze e Scienze Riproduttive ed Odontostomatologiche dell’Università Federico II di Napoli: “”I dati scientifici che abbiamo sull’estetica sono positivi – ha riferito il Prof. Michele D. Mignogna, del Dipartimento di Neuroscienze e Scienze Riproduttive ed Odontostomatologiche dell’Università Federico II di Napoli – in quanto si riesce a ridurre o a evitare la pigmentazione dei denti e delle resine. Nel campo dell’oncologia non abbiamo dati certi, ma ci aspettiamo che se a livello estetico gli impatti si sono ridotti allora possano esserlo anche in campo oncologico”.

L’informazione verso i fumatori sull’esistenza di queste alternative potenzialmente meno dannose è, secondo il docente universitario, determinante: “Assolutamente sì – ha aggiunto Mignogna -, l’informazione al paziente nella prevenzione oncologica è lo standard. Per quanto riguarda i corretti stili di vita, una giusta alimentazione e sane abitudini l’informazione è determinante e lo è ancora di più in questo campo”.

Sul tema è intervenuto anche il professor Lorenzo Lo Muzio, del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale, Clinica Odontoiatrica dell’Università di Foggia: “Naturalmente – ha commentato – l’ideale sarebbe non fumare, ma per chi non riesce a smettere di fumare l’eliminazione di alcune sostanze tossiche attraverso queste nuove tecnologie può quantomeno cercare di ridurre il rischio nel paziente”.