Navigli, Sala: referendum o udienza pubblica per me fa lo stesso

"Chiarire tempi e costi, poi cosa importante è fare le cose"

LUG 27, 2017 -

Milano (askanews) – Il sogno di riaprire la cerchia interna dei Navigli di Milano sta per diventare realtà. Parola del sindaco, Giuseppe Sala, che preme sull’acceleratore per far tornare l’acqua almeno in cinque tratti a cielo aperto, per un totale di 2 chilometri su 7,7 entro il 2022. Prima però, come aveva promesso durante la campagna elettorale, intende consultare i milanesi, anche se l’ipotesi di un vero e proprio referendum sembra allontanarsi per questioni di tempi e di costi.

“A settembre sarà il Consiglio a valutare i pro e i contro e dirà se sarà meglio il referendum o l’udienza pubblica. Per me è quasi la stessa cosa, però è meglio chiarire tempi e costi. Poi, la cosa importante è fare le cose. La differenza e la capacità la fanno il saper realizzare le cose quindi il tema è la volontà di andare ad aprire i primi due chilometri entro il 2022 e di essere allineati ai lavori della M4. Sono stati i lavori della M4 che ci hanno dato l’idea di forzare un po’ i tempi”.

L’idea è infatti quella di partire con i lavori tra circa un anno, sfruttando anche i cantieri della nuova linea della metropolitana, che si sta già scavando, in parte, sotto il tracciato degli antichi canali. Il Comune intende inserire intanto un lungo tubo dal diametro di due metri, a 5-6 metri di profondità, che porti l’acqua nei tratti da riaprire e ripristini la continuità idraulica dell’intero sistema dei Navigli. Una prima fase che dovrebbe costare circa 150 milioni di euro.