Crisi acqua a Roma, il geologo Mario Tozzi: basta sprechi

Questo inverno la neve c'era, perché non c'è prevenzione?

LUG 25, 2017 -

Roma, (askanews) – Sulla spiaggia del lago di Bracciano, depauperato dai prelievi idrici della città di Roma, il geologo Mario Tozzi parla della crisi della capitale, che potrebbe vedersi razionare l’acquasecondo un piano di Acea. Si vedrà: ma al di là dell’emergenza, il discorso è di risorse e sprechi.

“E’ un’emergenza vera sicuramente” dice Tozzi, “anche politica ma questo è l’aspetto che mi interessa meno. Mi interessa sapere da cosa dipende, e a Roma dipende da un uso sconsiderato dell’acqua. Non sono tanto le fontanella, di cui pure si è parlato molto; quello succede in tante città del mondo e serve anche per far andare meglio il sistema fognario. La disponibilità di acqua a Roma è alta, sono circa 350 litri al giorno per abitante, potrebbe addirittura addirittura essere un po’ più alta. Però l’uso che se ne in città non è sempre conveniente. E questo vale per tutta l’Italia: lo spreco che si fa, soprattutto in agricoltura”.

Naturalmente c’è il problema delle tubature che perdono, ma pensare di risolverlo in tempi brevi sarebbe utopico: “E’ vero che la rete romana perde, quasi quaranta litri su cento. Però una parte di questi litri vengono perduti in campagna, dunque quell’acqua ritorna nelle falde sotterranee e non la dobbiamo considerare. Dobbiamo considerare quello che è il sistema di tubature qui in città, ma ci vogliono investimenti. Complessivamente si calcola che per rimettere in sesto il sistema di conduzione idrica in Italia ci vorrebbero 60 miliardi di euro, che nessuno ha”.

L’opera veramente necessaria sarebbe intanto utilizzare l’acqua in maniera più oculata. Prevenzione, educazione, anche da parte delle autorità: “Questo inverno, tutto sommato in Appennino c’è stato abbastanza neve e pioggia rispetto alla media. E’ vero che ha piovuto meno a Roma, ma in Appennino no. Dove è finita quell’acqua? Perché non l’abbiamo messa da parte? E’ lì che dovremmo agire, sugli sprechi che ha anche una città come Roma”.