Crisi di Gerusalemme, tre palestinesi e tre israeliani uccisi

Dopo le nuove tensioni per l'accesso alla Spianata delle moschee

LUG 22, 2017 -

Gerusalemme (askanews) – E di almeno tre morti e oltre cento feriti il bilancio provvisorio delle vittime degli scontri fra polizia israeliana e fedeli palestinesi scoppiati nel venerdì di preghiera nei pressi della Spianata delle Moschee, nella Città Vecchia di Gerusalemme.

Più tardi nella stessa giornata tre coloni ebraici sono stati uccisi a coltellate da un palestinese entrato nell’insediamento cisgiordano di Neve Tsuf, nei pressi di Ramallah. L’assalitore è stato colpito dal fuoco della sicurezza, ma le sue condizioni non cono chiare.

Il presidente dell’Autorità palestinese, Abu Mazen, ha detto di voler congelare i contatti con il governo di Israele a causa della disputa sulle nuove misure di sicurezza per accedere alla moschea di al Aqsa che hanno scatnato le proteste dei palestinesi. “Alla luce di quanto accaduto vi annuncio la sospensione di ogni contatto con Israele fino a quando non saranno annullate tutte le misure contro il nostro popolo e in particolare quelle sulla moschea di Al Aqsa”, ha detto Abu Mazen

La spianata delle Moschee – per gli ebrei il Monte del Tempio, ugualmente un luogo santo – è stata fonte di gravi tensioni negli ultimi giorni in seguito all attacco terroristico contro due poliziotti israeliani, uccisi il 14 luglio scorso: gli assalitori infatti vi si erano rifugiati prima di essere abbattuti dalla sicurezza. Da allora il governo israeliano ha deciso di installare dei metal detector all ingresso del sito, misura aspramente contestata dai palestinesi che per protesta hanno deciso da domenica scorsa di radunarsi a pregare all esterno della Spianata.