Raqqa: un raid della caccia russa avrebbe ucciso al Bagdadi

Cauto comunicato da Mosca: le verifiche sono ancora in corso

GIU 16, 2017 -

Mosca (askanews) – Mistero sulla presunta morte di Abu Bakr al-Baghdadi, l’autoproclamato califfo dell’Isis. Il ministero della Difesa della Russia ha reso noto che il capo indiscusso dell’organizzazione terroristica potrebbe essere rimasto ucciso insieme ad altri leader del gruppo in un raid delle forze aeree russe, verso la fine del maggio scorso. Il ministero ha fatto sapere che le verifiche sono in corso.

Il comando russo delle truppe nella Repubblica araba siriana aveva ricevuto informazioni di una riunione a Raqqa dei capi del gruppo terroristico nella periferia meridionale della città. Durante la verifica delle informazioni, si è appurato che lo scopo della riunione era progettare l’esfiltrazione da Raqqa attraverso il cosiddetto corridoio sud, secondo quanto comunicato dal ministero della Difesa di Mosca.

Un drone aveva effettuato una ricognizione prima del raid, lanciato il 28 maggio 2017 (il 27 secondo il fuso orario italiano) dopo le necessarie conferme ricevute dal velivolo senza equipaggio a bordo a proposito delle coordinare dell’obbiettivo e dell’ora della riunione. Dalle 23.35 alle 23.45 ora italiana velivoli russi Su-35 e Su-34 hanno aperto fuoco uccidendo i vertici del Consiglio militare dell’Isis, circa 30 comandanti di medio livello e oltre 300 miliziani.

Nel comunicato di Mosca si specifica che tra i terroristi eliminati si trovano anche il cosiddetto emiro di Raqqa, il capo del servizio di sicurezza dell’Isis e un altro signore della guerra che controllava la zona tra Raqqa e al-Sukhna. La nota del ministero della Difesa russo appare comunque ancora piuttosto cauta dato che Al-Baghdadi è stato dato per morto già in altre occasioni.