Sclerosi multipla, prof. Vescovi: obiettivo bloccarne sviluppo

"Attività completamente 'not for profit' e dedicata ai pazienti"

GIU 7, 2017 -

Roma, (askanews) – “Questa sperimentazione si basa sul trapianto di cellule staminali cerebrali completamente etiche, non bisogna preoccuparsi degli aspetti etici relativi alla sorgente delle cellule. Le cellule verranno trapiantate nel cervello, nelle cavità cerebrali, con un intervento nei fatti complesso, ma in realtà piuttosto semplice per un neurochirugo, con un’invasività minima e l’iniezione come speriamo dovrebbe portare a un blocco dello sviluppo della malattia, forse anche a un miglioramento dei sintomi”. Il professor Angelo Vescovi, direttore scientifico di Revert Onlus, della Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo, dell istituto di Genetica Umana G. Mendel di Roma e direttore della Cell Factory di Terni, che produce le cellule staminali cerebrali per gli studi clinici, e del centro di Nanomedicina ed Ingegneria dei Tessuti dell ospedale Cà Granda Niguarda di Milano, guiderà il team di ricercatori che parteciperanno alla sperimentazione clinica di Fase I sulla sclerosi multipla secondaria progressiva con trapianto di cellule staminali cerebrali umane, presentata a Roma.

“E’ una sperimentazione di Fase I – ha spiegato Vescovi all’agenzia Askanews – quindi stiamo cercando di determinare la dose, ma soprattutto la sicurezza del trattamento e del trapianto delle cellule e non dimentichiamo di verificare l’efficacia delle medesime. La sperimentazione si è aperta ieri notte, i moduli per l’adesione sono disponibili on line, non c’è discriminazione territoriale, è un’attività completamente ‘not for profit’, dedicata completamente ai pazienti. Ad oggi, per lo stato dell’arte, garantiamo il massimo stato di sicurezza. Va ricordato che possibili effetti collaterali ci possono essere: a oggi non sono capitati nemmeno nei pazienti SLA che hanno subito interventi ben più pesanti, ma non possiamo escluderli. Si tratta di un inizio di terapia sperimentale, ma è un grosso salto da uno stato in cui 25 anni fa si diceva che il cervello è impossibile toccarlo ad uno stato in cui esiste una terapia già standardizzata che viene testata per sicurezza e potenziale efficacia. Venticinque anni passati per un buon motivo”.

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Tra gli obiettivi del progetto c’è anche la costituzione di una banca cellulare a disposizione della ricerca internazionale: “Le cellule sono difficili da gestire, sono estremamente delicate e facili da far ‘impazzire’ con un rischio di tumore alto. In questo caso, quello che riusciamo a fare è mettere a disposizione una banca cellule, di queste cellule ne abbiamo veramente tantissime da diversi donatori, a tutti coloro che vogliono fare delle sperimentazioni serie, standardizzate, nella massima sicurezza, con il rispetto dell’etica e dei bisogni del paziente. È quello che stiamo cercando di fare: renderemo le cellule disponibili gratuitamente, con la copertura dei costi di produzione che sono alti. Tutti i ricercatori che fanno richiesta, anche se competono, fanno quello che facciamo noi: non è quello il punto. quello che conta è il paziente”, ha concluso Vescovi.