La scommessa della birra sarda Ichnusa: conquistare l’Italia

Prima volta di uno spot nazionale e una novità: la non filtrata

MAG 25, 2017 -

Milano, (askanews) – Ha il carattere dei sardi che da 105 anni la producono e la bevono. I quattro mori in etichetta rinnovano ogni giorno questo legame con l’isola. Un legame che Heineken, il gruppo birraio che nel 1986 l’ha rilevata, ha deciso di mettere a valore, cavalcando l’onda positiva del mercato della birra in Italia. Parliamo di Ichnusa, la bionda sarda che ora è pronta al grande salto, come ci racconta il responsabile marketing, Patrick Simoni:

“Ichnusa sempre di più trova apprezzamento nel Continente un po’ perchè rispecchia quello che oggi tutti i consumatori cercano, un prodotto di qualità che ha grande attenzione al territorio da cui proviene. Per questo stiamo cercando di conquistare il continente portando non un prodotto ma soddisfando un’esigenza che oggi i nostri consumatori ci chiedono”.

Per aprirsi al mercato nazionale, che ad oggi assorbe poco più del 10% della produzione totale tra le città di Roma, Milano e Torino – il resto la beve tutta la Sardegna – Heineken ha investito su un piano di comunicazione che vedrà uno spot nazionale in onda sui principali canali tv dal 18 giugno e un restiling dell’etichetta che rinsalda il legame con i sardi. “In maniera molto trasparente abbiamo voluto rimarcare la nostra provenienza esponendo la bandiera dei quattro mori simbolo indiscusso della Sardegna, allo stesso modo abbiamo inserito il birrificio di Assemini, qui alle porte di Cagliari da cui tutto parte. Per noi è molto importante ribadire le nostre origini che non sono solo quelle delle mura ma anche delle persone, dei miei colleghi che tutti i giorni producono con passione questo prodotto”.

Gli 81 operai del birrificio di Assemini sono pronti a salpare verso il Continente, per conquistare nuove quote di mercato, in un momento in cui l’Italia rappresenta uno dei pochi Paesi dove la birra cresce. Del resto la capacità produttiva dello stabilimento da 160mila metri quadrati non è satura: ad oggi si lavora 5 giorni su 7 a settimana per gran parte dell’anno con una produzione che sfiora i 650mila ettolitri di birra. I margini dunque ci sono per far fronte a una potenziale crescita della domanda di mercato, a cui Ichnusa risponde con le sue quattro etichette, di cui fa parte anche l’ultima nata, la non filtrata, pensata per far breccia nel palato degli appassionati di bionde artigianali:

“Qui produciamo diverse tipologie di birra, solo a marchio Ichnusa ma abbiamo anche una varietà. Oggi i consumatori ci chiedono una varietà e sono interessati a gusti diversi di birra, quindi oltre a produrre l’originale produciamo anche l’Ichnusa cruda e la nuovissima nata Ichnusa non filtrata”.

Per il territorio oltre ad essere un simbolo, Ichnusa è anche una risorsa: la presenza del birrificio e il marchio stesso, creano valore per 200 milioni di euro. Un patrimonio che potrebbe crescere ancora.