Energia, Spinaci: petrolio centrale 40 anni, gestire transizione

Il presidente dell'Unione petrolifera a Trevi

MAG 19, 2017 -

Il petrolio continuerà ad essere centrale ancora per i prossimi 30-40 anni. Per questo l’industria petrolifera ma anche il mondo delle istituzioni sono chiamati a gestire una fase di transizione che garantisca il rispetto degli obiettivi ambientali di Cop21 e che non comprometta una intera filiera industriale anche alla luce della nuova Sen. Ne parla il presidente dell’Unione petrolifera, Claudio Spinaci, alla tre giorni di Trevi organizzata da Wec Italia e Associazione nazionale per il clima.

“Andiamo verso una riduzione significativa di questi consumi che richiederà però un’evoluzione tecnologica che impiegherà decenni. Qualsiasi previsione non nostra ma indipendente prevede che comunque nel 2030 i prodotti petroliferi copriranno più dell’80% dei consumi e nel 2040 saranno presenti per più del 75%. Non c’è dubbio – ha detto Spinaci – che per garantire una sostenibilità reale dal punto di vista dei prodotti finiti i prodotti petroliferi rimarranno centrali ancora per 30 o 40 anni. In questa situazione la mia preoccupazione è di garantire lo stesso standard di sicurezza, di efficienza che il settore garantisce in una evoluzione che sarà continua ma molto più graduale di quelle che sono le aspettative”.

“Occorre prevedere – ha aggiunto-una transizione che sia possibile anche in base alle tecnologie esistenti. Garantire il più possibile la neutralità tecnologica. Noi abbiamo fatto simulazioni che evidenziano che le tecnologie attuali consentono al minimo costo possibile di raggiungere gli obiettivi Cop 21 e contemporaneamente migliorare la qualità dell’aria nelle grandi città. La chiave è il ricambio del parco auto con auto più moderne, euro sei, ibride, come previsto dalla normativa Dafi emanata lo scorso anno dal ministero dello Sviluppo economico”.