Tempo di Libri, 73mila presenze. “Anno prossimo ancora meglio”

Gli editori soddisfatti: fatto il massimo in poco tempo

APR 24, 2017 -

Milano (askanews) – Soddisfazione, nonostante la consapevolezza di avere scelto date difficili. E’ questa la valutazione degli organizzatori di Tempo di Libri, la nuova fiera dell’editoria italiana, che è andata in scena nel polo milanese di Rho. Alla fine i numeri ufficiali parlano di 72.929 presenze tra fiera e fuorisalone in città, in linea con le aspettative, ma senza exploit straordinari. Il presidente dell’Associazione italiana degli editori, Federico Motta, valuta però positivamente il bilancio della cinque giorni.

“Un’edizione di grande soddisfazione, sotto tutti i punti di vista – ha detto ad askanews -. Fare una fiera è fare tante cose insieme, e farne una prima edizione in sei mesi è fare ancora più cose insieme. Spazi eccezionali, editori mediamente contente, grandi vendite, incontri sempre pieni, molto interessanti e importanti, streaming, un fuorisalone molto seguito. Come dire… di più era difficile. Certo miglioreremo. Abbiamo fatto la prima edizione proprio perché così miglioreremo”.

Tra le possibili migliorie anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha sottolineato il tema delle date e da Tempo di Libri confermano che si replicherà nella primavera del 2018 e che i dettagli verrano comunicati entro fine maggio, nell’ottica di una sinergia efficace con gli altri eventi previsti a Milano. Sta di fatto, comunque, che la fiera di quest’anno ha mostrato subito una impronta personale, dall’allestimento dei padiglioni di Fiera Milano – molto elegante, di stile internazionale – all’intensità e alla varietà degli incontri, che hanno portato sul palco tanto personaggi come Saviano e autori come Walter Siti quanto un Geronimo Stilton, che ha ballato con i suoi piccoli lettori.

Forte e brillante l’impronta di Chiara Valerio, la responsabile del programma generale, che ha saputo dare a Tempo di Libri una sua identità, che appare al tempo stesso colta e più vicina a quella della Buchmesse di Francoforte rispetto alle altre esperienze italiane, anche se resta ancora da migliorare il lavoro sulle scuole. E Motta indica questo punto tra le cose da fare in vista dell’edizione 2018.

“Nuovi progetti – ha aggiunto il presidente dell’AIE – sfruttamento ancora maggiore di quelle cose che qui ci sono e che sono eccezionali, come le strutture e i servizi, probabilmente un allungamento dell’orario, un grande lavoro sulle scuole questa volta con il tempo necessario per fare in modo che tutte le gite scolastiche che vengono a Milano vengano anche a Tempo di libri. E ovviamente includere tanti tanti colleghi e amici editori per fare una fiera ancora più bella, importante e più dedicata ai lettori”.

I lettori, appunto. I numeri sono contrastanti anche su questo terreno: se infatti c’è un piccolo segnale di crescita del mercato, è evidente anche l’aumento dei non lettori in Italia, che sono oltre il 57%. Cresce il peso dei lettori forti, questo è vero, ma se si vuole vincere una battaglia di portata nazionale, come ha ribadito proprio qui a Tempo di Libri anche il ministro Franceschini, è indispensabile conquistare fasce nuove di lettori. E Milano non ha intenzione di tirarsi indietro.