Prudenzano: Dirigenti PA troppo autoreferenziali

Segr. gen.: ancora irrisolto problema amianto

MAR 29, 2017 -

Roma, (askanews) – Siamo negli studi di Askanews con il segretario generale di Confintesa Francesco Prudenzano per parlare di alcune delle problematiche della Pubblica amministrazione e delle proposte che il sindacato intende avanzare.

Segretario, Confintesa ha identificato le problematiche del settore della Pubblica amministrazione, quali sono secondo lei gli aspetti principali?

“La prima problematica che abbiamo è il rinnovo del contratto che non c è da nove anni. Quindi sarebbe opportuno affrontare il tema molto velocemente perché se ne parla da tanto tempo ma in realtà viene sempre rinviato e non si sa bene a quando. Il sospetto è che si voglia far passare anche quest anno senza un atto di indirizzo della PdC e quindi senza l avvio delle trattative e questo sarebbe molto grave. Noi abbiamo un idea di Pubblica amministrazione che parte dall’idea di sindacato. Paradossalmente c è un problema di rappresentanza e di immagine della rappresentanza che purtroppo sta colpendo tutte le organizzazioni sindacali e a cascata c’è anche un problema di immagine della Pa perché come sappiamo tutti viene sempre vista in un certo modo così come i suoi dipendenti e questo modo è assolutamente negativo. Un po’ è una colpa meritata, un po’ in realtà è mancanza di comunicazione. Noi non siamo riusciti a comunicare al resto del paese quali sono le reali motivazioni di certi fatti e perché accadono se accadono e quando invece si possono creare delle soluzioni. Ho un idea ben precisa su questo e penso che non ci sia una reale volontà effettiva di affrontare il problema come si dice in gergo di prendere il toro per le corna ma si vogliano fare degli spot pubblicitari”.

Uno degli aspetti di cui vi occupate per quanto riguarda la Pa è il tema dell’amianto. “La situazione è che purtroppo da tanti anni esiste una normativa per la tutela delle persone e dei lavoratori da inquinamento da amianto ma non è stata completamente applicata. Nella Pa non si fa eccezione. Principalmente gli uffici coinvolti nella Pa sono quasi tutte le caserme e gli arsenali militari, gli uffici delle dogane, molti tribunali. Noi tra le nostre funzioni abbiamo anche quella della tutela della salute dei lavoratori e siamo in collaborazione con altre associazioni create per combattere questo fenomeno e abbiamo individuato diversi casi. In alcuni ci siamo costituiti parte civile in processi già avviati (ad esempio a Padova e a Taranto nell’Arsenale) e ultimamente ci siamo messi a segnalare e denunciare, – perché purtroppo quando non si viene ascoltati non si può fare altro che rivolgersi alla procura della Repubblica – un fenomeno presso l’Agenzia delle Dogane di Catania e la settimana scorsa il Gip ha accolto la nostra denuncia e chiesto il rinvio a giudizio per il Direttore dell’Agenzia”.

Tornando alla Riforma della Pa, che lei dice periodicamente viene affrontata e mai definitivamente risolta, il tema dei dirigenti è un tema centrale. “La prima riforma abbastanza organica è del 1957, il testo unico dei pubblici dipendenti e ne sono succedute una decina e non hanno ancora risolto le aree di responsabilità dei direttori degli uffici e dei dirigenti. Con questo non voglio dire che esista una classe dirigente totalmente inefficace e inefficiente. Ma esiste un brodo di coltura un sistema di relazioni e di regole che permette tranquillamente a chi può approfittarne di non avere alcuna responsabilità e però continuare ad avere la corresponsione dello stipendio da dirigente. Francamente ci sembra un’attività troppo autoreferenziale. Lasciare ipocritamente l’autocertificazione ai dirigenti ci lascia molto perplessi”.