Corsa all’Eliseo: Le Pen potrebbe vincere con l’astensionismo

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MAR 30, 2017 -

Parigi (askanews) – L’effetto Trump ha fatto scuola e qualcuno teme che presto potrebbe parlare francese… Anche perché il presidente uscente, François Hollande, ha detto di essersi dato come obiettivo di fine mandato quello di battersi contro il populismo nel mondo, in particolare in Francia. Subito tra le fila degli avversari di Marine Le Pen è corso un lungo e gelido brivido scaramantico.

Il fatto è che l’elezione all’Eliseo della leader della Francia sovranista è gradualmente passata dal novero dell’impossibile a quello dell’improbabile e secondo alcune ricerche starebbe passando dall’improbabile al molto possibile. È tutta una questione di plafond de verre e di sociofisica, che non è un temibile effetto collaterale di soggetti affetti da sociopatia, bensì l’applicazione dei metodi della fisica allo studio delle società umane. Vediamo di fare un po’ d’ordine.

L’effetto “soffitto di cristallo” è una definizione presa a prestito da un film del 1947 di Elia Kazan, “Barriera invisibile”, e sta a indicare una frontiera sociale, impercettibile ma invalicabile, del tutto inaccessibile a certe categorie di persone.

Nell’ambito politico francese serve a indicare l’anello sanitario, altrimenti definito “fronte repubblicano”, che dovrebbe portare tutti i partiti di destra o di sinistra a coalizzarsi, grazie al meccanismo del doppio turno contro il Front National; un partito che non potrà mai vincere niente sino a quando non riuscirà a vincere tutto.

Una tradizione consolidata da anni ma che secondo il quotidiano Libération si è via via diluita. E che secondo la sociofisica di cui sopra potrebbe condurre al “grande terremoto del 7 aprile 2017”, la data del ballottaggio decisivo delle presidenziali. Cioè alla vittoria di Marine Le Pen.

In pratica, secondo Serge Galam, docente di fisica che aveva previsto secondo un modello da lui elaborato, la vittoria di Donald Trump, tutto dipende dall’astensionismo differenziato.

Il meccanismo del “fronte repubblicano”, (o del plafond de verre), impone a un grande numero di elettori di recarsi a votare non per il proprio candidato ma contro quello del Front National. Nelle prossime presidenziali, che si tratti di François Fillon o, come molto più probabile, di Emmanuel Macron, al ballottaggio con Marine, unico 1 fisso della partita, milioni di elettori dovranno sforzarsi di recarsi alle urne, di controvoglia.

Ed è facile prevedere che si appiglieranno alla minima valida scusa per evitare di farlo. Ed è altrettanto evidente che il tasso di astensionismo penalizzerà i demotivati sfidanti della Le Pen più che quest’ultima anche perché, secondo il Financial Times, il 40% dei giovani francesi è intenzionato a votare per lei. Macron in quella fascia d’eta’ raccoglie solo la metà dei consensi, il 20%.

Anche sui social non c’è partita. Tasto delicato perché, come sappiamo bene in Italia con l’esperienza del Movimento 5Stelle, la capacità di persuasione del web appare a volte superiore a quella dei media tradizionali. E su twitter Marine conta 1,34 milioni di follower, Macron 577mila, Fillon 461mila. Su Facebook è ancora peggio, o meglio a seconda dei punti di vista.

Alla luce di tutto ciò, l’improbabile può diventare possibile, molto possibile.

Secondo i calcoli di Galam, un tasso di astensione differenziato oltre un certo livello potrebbe ribaltare fronti e soffitti, repubblicani o di cristallo. E cioè che per esempio, ma è solo una delle tante combinazioni possibili, il 41% delle intenzioni di voto delle vigilia può garantire a Marine Le Pen una vittoria con il 50,3% dei voti espressi. È la sociofisica, bellezza…