Paola Pivi alla Rinascente: orsi colorati e sogni in vetrina

Milano, il progetto site specific di una grande artista

MAR 29, 2017 -

Milano (askanews) – Gli orsi in vetrina alla Rinascente. E non degli orsi qualunque, ma quelli di Paola Pivi, che, con le loro tinte vivacemente colorate sono entrati nell’immaginario dell’arte contemporanea. Si tratta dell’ultimo progetto commissionato dalla Rinascente a Milano, che questa volta ha chiamato a ripensare le proprie vetrine su Corso Vittorio Emanuele II una delle artiste italiane più importanti e note nel mondo. Così è nato il progetto site specific curato da Cloe Piccoli e intitolato “I am tired of eating fish”.

“Queste opere – ci ha spiegato Paola Pivi – sono nate quando mi sono trasferita in Alaska nel 2005: qui vivono gli orsi, le persone sono soltanto degli ospiti nella loro terra. Gli orsi hanno una energia e una potenza fortissima, uno spirito fortissimo e quindi hanno invaso il mio immaginario e si sono poi manifestati in queste sculture coloratissime”.

Danzanti, rilassati, a nuoto, in volo… Gli animali di Paola Pivi sono personaggi capaci di mettere insieme storie remote e situazioni comuni, con quella leggerezza immaginifica che è parte dell’essenza stessa dei lavori. La cui natura non cambia neppure nel momento in cui si devono confrontare con il format della vetrina.

“Le ho considerate delle sale espositive con praticamente un unico punto di vista, solo da una direzione – ha aggiunto Pivi – e mi sono stupita io stessa di come sviluppare questo progetto fosse proprio come fare una mostra in un museo in otto stanze. Andare in altri mondi al di fuori dai musei può essere interessantissimo, io valuto di volta in volta che quel posto sia un posto che mi attrae, dove mi sento di lavorare”.

E il lavoro funziona, in questo caso specifico e in generale nell’arte di oggi, quando si crea un fuori programma, un imprevisto, un qualche tipo di scarto che sovverte, anche solo per un attimo, le prospettive convenzionali. E le persone, fin da subito, si fermano a guardare e fotografare gli orsi, che ovviamente non lasciano indifferente il pubblico, cui Paola Pivi in qualche modo affida anche un “compito”. “Mi piacerebbe – ha concluso l’artista – che le persone pensassero delle cose che io non so, mi piacerebbe che pensassero cose meravigliose, magnifiche, nuove, liberatorie per loro”.

Per un momento, insomma, vivere come se tutto fosse possibile. Come se una vetrina fosse – e probabilmente ora lo è davvero – qualcosa di più.