Le donne arabe a Tel Aviv? “Libere, disobbedienti, innamorate”

Il film di Maysaloun Hamound nei cinema dal 6 aprile

MAR 29, 2017 -

Roma (askanews) – Laila è un avvocato anticonformista, che beve, fuma marjiuana, ama ballare e sedurre, Salma è una dj lesbica, Nour una studentessa che apre gli occhi sul fidanzato-modello. Niente di strano se non fosse che sono tre ragazze palestinesi che vivono a Tel Aviv, sempre in bilico tra la cultura tradizionale delle loro famiglie e una città vivace e trasgressiva. Sono le protagoniste del film “Libere, disobbedienti, innamorate”, nei cinema dal 6 aprile, che la regista arabo-israeliana Maysaloun Hamound ha presentato a Roma.

“Il prezzo che pagano le donne che scelgono di non vivere la vita secondo i costumi tradizionali è elevatissimo, devono superare molti ostacoli, vengono stigmatizzate, allontanate dalla famiglia, e spesso i ragazzi stanno con loro fino a quando non devono sposarsi, perché poi non le considerano degne di essere delle buone mogli”.

La regista racconta la società palestinese in maniera assolutamente inedita per il cinema, con mille sfumature e contraddizioni.

“Il cinema palestinese di solito parla dell’occupazione, del conflitto araboisraeliano, che fa parte della realtà, ma la vita continua e il cinema deve raccontare i processi che ci sono nella società. Io racconto degli individui singoli, delle famiglie, persone laiche, cristiane, musulmane, del mondo della città e di quello dei paesi”.

Il film, il cui titolo originale è “In between”, ha girato già per molti festival, ma in patria ha avuto reazioni molto contrastanti.

“I fondamentalisti hanno pensato che fosse un attacco alla religione, ma forse non lo avevano neanche visto. In realtà il fatto che abbiamo toccato certi tabù ha prodotto un dibattito enorme nella società palestinese. Abbiamo sentito parlare tante donne di questo film, e questo per me è un grande risultato”.