Repubblica Centrafricana: una donna ha il suo destino nelle mani

La direttrice della tv statale dovrà veicolare la riconciliazione

MAR 27, 2017 -

Bangui, Repubblica Centrafricana (askanews) – La Repubblica Centrafricana, uno dei paesi più poveri del mondo, nel 2015 classificato dalle Nazioni Unite al 188esimo e ultimo posto dell’indice dello sviluppo umano, si affida a una donna di esperienza e carattere per uscire dalla crisi drammatica che la sta lacerando.

Stato dell’Africa Centrale senza sbocco al mare, fu una colonia francese sino all’indipendenza, ottenuta nel 1960. Da allora una lunga serie di conflitti, violenze, colpi di Stato, guerre civili e una corruzione leggendaria, soprattutto ai tempi del colonnello golpista Jean-Bédel Bokassa che nel 1976 si proclamò imperatore dell’Impero centrafricano con il nome di Bokassa I.

Oggi il governo non ha il completo controllo del territorio e sacche di violenza endemica si segnalano nelle campagne e nelle province del Nord, dove continuano gli scontri tra i due maggiori gruppi ribelli e il governo. Il 30 marzo 2016, un anno fa, Faustin-Archange Touadéra è stato eletto presidente della Repubblica Centrafricana per tentare una politica di riconciliazione nazionale.

Veicolo di questa mission impossibile sarà la televisione di Stato, affidata a una battagliera e affascinante direttrice quasi cinquantenne, Lydie Nzengou. “La grande scommessa della televisione centrafricana è riuscire a essere vista su tutto il territorio” spiega. “Si tratta di riuscire nell’impresa di far ricevere il segnale anche negli angoli più remoti del paese. È questo il compito principale che abbiamo di fronte”.

Oggi i programmi si vedono solo nella zona della capitale Bangui. Ma non è questo il solo problema che grava sulle spalle della direttrice. Tutti quelli che lavorano nella televisione di Stato, montatori, cameraman, registi e giornalisti, hanno bisogno di formazione. Ma l’urgenza della situazione non consente di perdere tempo a recriminare.

“Partiamo da zero” spiega la direttrice della tv centrafricana. “Veniamo da una situazione drammatica. Ma i primi strumenti per veicolare i messaggi di pace, di riconciliazione, di coesione, non possono essere che la televisione e la radio di Stato”.

Non sarà facile. Lo Stato, le forze armate, l’economia, il mondo dell’informazione, tutto deve essere ricostruito. Farlo capire, compresi i sacrifici necessari, dipenderà molto dall’impegno e la determinazione di Lydie Nzengou.