Trump sblocca la costruzione del mega-oleodotto fermato da Obama

Il Keystone XL collegherà i pozzi tra Canada e Golfo del Messico

MAR 24, 2017 -

Washington (askanews) – Donald Trump alla fine è riuscito a mantenere una delle sue promesse elettorali, cancellando il blocco voluto da Barack Obama e ridando alla TransCanada la possibilità di continuare la costruzione del Keystone XL. Il mega-oleodotto collegherà i pozzi petroliferi del Canada alle raffinerie americane del Golfo del Messico attraversando gli Stati Uniti, passando per aree incontaminate e mettendo a rischio non solo la vita e la sopravvivenza di alcune comunità di nativi, ma anche l’ecosistema di regioni fragili.

Da anni ambientalisti e nativi americani protestano contro la costruzione dell’oleodotto e adesso potrebbero tornare in piazza. Non si tratta solo della distruzione del territorio – Keystone XL infatti taglierà riserve incontaminate, passando da Montana, South Dakota e Nebraska – ma anche di grossi pericoli per l’ambiente visto che il petrolio che proviene dall’Alberta, in Canada, viene estratto dallo scisto bituminoso attraverso un processo che produce il 17% in più di gas serra. Infine lo Keystone XL attraversa l’Ogallala Aquifer, una delle riserve d’acqua più grandi al mondo.

Dopo la decisione di Trump, la TransCanada ha fatto sapere che ritirerà la causa in cui chiedeva 15 miliardi di dollari di danni. Resta solo un punto da chiarire. Per ora infatti Trump non ha fatto alcun riferimento all’acciaio americano: in passato il presidente aveva detto che qualsiasi nuovo oleodotto avrebbe dovuto essere costruito con acciaio prodotto negli Stati Uniti.

TransCanada ha già acquistato il metallo, metà proviene dalle fonderie americane, ma l’altra metà invece è di produzione canadese, attraverso una sussidiaria russa. Tuttavia è probabile, secondo i media americani, che la Casa Bianca non chieda a di applicare questa regola visto che la costruzione di Keystone XL è già iniziata da anni.