Yemen, Amnesty: vergognosa ipocrisia di Washington e Londra

Armi all'Arabia Saudita e poi aiuti alla popolazione massacrata

MAR 23, 2017 -

Beirut (askanews) – Dura denuncia di Amnesty International nei confronti di quanti vendono armi all’Arabia saudita, principale protagonista della guerra in Yemen, e poi inviano aiuti alle popolazioni stremate del paese, devastate da due anni di guerra.

I trasferimenti multimiliardari di armi a Ryad, soprattutto da parte di Stati Uniti e Gran Bretagna, non solo alimentano gravi violazioni dei diritti umani che stanno procurando terribili sofferenze alla popolazione civile yemenita, ma superano di gran lunga in valore i loro contributi alle operazioni umanitarie nel paese sconvolto dal conflitto.

Due anni di guerra hanno costretto tre milioni di persone a lasciare le proprie case, hanno distrutto la vita di migliaia di civili e provocato un disastro umanitario che vede oggi oltre 18 milioni di persone dipendere disperatamente dagli aiuti umanitari. E nonostante i milioni di dollari destinati all’assistenza, molti paesi stanno contribuendo alla sofferenza della popolazione civile continuando a vendere all’Arabia Saudita armi per un valore di miliardi di dollari. Queste le parole di Lynn Maalouf, vicedirettrice delle ricerche all’ufficio regionale di Amnesty International di Beirut.

Dal marzo 2015, Stati Uniti e Regno Unito hanno trasferito armi per oltre cinque miliardi di dollari all’Arabia Saudita, capofila della coalizione militare impegnata nello Yemen: oltre 10 volte i 450 milioni di dollari che i due paesi hanno speso o messo in bilancio per gli aiuti umanitari alla popolazione yemenita. Ed è proprio la popolazione a pagare il prezzo di questa evidente ipocrisia, ha sottolineato la Maalouf.

Secondo le stime 18,8 milioni di yemeniti dipendono dall’assistenza umanitaria e hanno disperato bisogno di cibo, acqua, riscaldamento e riparo per sopravvivere mentre l’Onu ha denunciato che il paese è ormai sull’orlo della carestia. Dal marzo 2015, quando sono iniziati gli attacchi aerei da parte della coalizione guidata da Ryad, sono stati uccisi almeno 4.600 civili e ne sono stati feriti più di 8.000.

Le violazioni, una lunga serie che stravolge il diritto internazionale umanitario, ha denunciato Amnesty International, sono state compiute da tutte le parti coinvolte nel conflitto, ribelli sciiti huthi e forze filo-governative assistite dalla coalizione guidata dall’Arabia Saudita.