SpaceX e la Luna, l’utopia di Elon Musk tra genio e marketing

Sarà la prima missione umana verso il nostro satellite dal 1972

MAR 1, 2017 -

Hawthorne (askanews) – La notizia che ha scosso la comunità scientifica nelle ultime ore è l’annuncio di Elon Musk, patron di SpaceX, di mandare due miliardari in orbita intorno alla Luna e farli tornare sulla Terra, nel 2018. La domanda però è una sola: ce la farà davvero? O si tratta solo un’operazione commerciale per attirare l’attenzione dell’amministrazione Trump sulla competitività della sua azienda nell’ambito della “Space economy”?

Fatto sta che la notizia è davvero golosa. L’idea di avere un nuovo equipaggio umano che raggiunge la Luna per la prima missione lunare dal 1972, è suggestiva e fa capire che la corsa alla privatizzazione dello Spazio non si ferma certo ai voli suborbitali per turisti o a quelli commerciali per l’Iss.

Sul tema dei voli spaziali turistici avevamo sentito anche l’astronauta dell’Esa, Paolo Nespoli, prossimo italiano a raggiungere l’Iss per la missione dell’Asi “Vita”.

“Stanno cominciando a essere sviluppati veicoli che porteranno i turisti nello Spazio – aveva detto nel corso di un incontro al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano – quando dicono a me: Nespoli, la tua ultima missione oramai… Ma chi l’ha detto? Tra una ventina d’anni, come tutti, quando i costi si saranno abbassati, anche io riuscirò a comprarmi un biglietto per andare nello Spazio e me lo potrò godere da turista finalmente”.

Secondo Musk i due futuri astronauti hanno già versato l’anticipo per finanziare il progetto di questo volo spaziale verso la Luna e ritorno; un viaggio di oltre 700mila Km, tra andata e ritorno, che li porterebbe a girare intorno al satellite e a fare ritorno su una traiettoria di rientro “libera”. Il tutto a bordo della nuova navetta per equipaggi Dragon 2, totalmente autonoma, che, però, allo stato dei fatti, non ha mai ancora volato.

Anche la Nasa ha in programma una missione lunare con la capsula Orion, senza equipaggio, nel 2018 e Musk ha già fatto sapere che l’ente spaziale avrà comunque la priorità. Però il suo annuncio resta un segnale forte per far capire – alla Nasa ma anche al presidente Trump – che certe cose è in grado di farle anche lui e a costi di molto inferiori. A buon intenditor…