Turismo, per Pechino proposte sartoriali e sapori unici

Tour promo a Roma, le opinioni degli operatori italiani

GEN 2, 2017 -

Roma, (askanews) – Una Cina in movimento, turisticamente parlando, diversa e quindi ancora più ricca di fascino. Ha raccolto una forte adesione e partecipazione la tappa romana del tour promozionale europeo della Commissione per lo Sviluppo Turistico della Municipalità di Pechino.

Oltre 30 gli operatori presenti, con il direttore dell’ente cinese, Cui Yanchao, a tracciare il profilo della nuova offerta di una città che sta procedendo a tappe forzate ad un cambiamento di pelle: più sostenibile, più infrastrutturata (siamo al settimo raccordo autostradale attorno a Pechino), più attenta alla salvaguardia dei propri beni turistici, con ad esempio l’introduzione del numero chiuso per le visite giornaliere della Città proibita. O l’apertura di nuovi siti per la visita alla Grande Muraglia.

Obiettivo: diventare, anche attraverso politiche fiscali di rimborso sullo shopping, il polo principale di attrazione dei flussi turistici occidentali, europei ed italiani in particolare, verso Oriente. Con un ventaglio che diventa molto più ampio e che sta convincendo anche operatori storici del far east, ma meno presenti sulla Cina, come Tibiworld. Il proprietario Pier Mario Testa:

“La cina presenta prospettive interessanti, sviluppi particolarmente allettanti per un Tour operator italiano e dunque volentieri ci affacciamo a questo nuovo mondo con nuove proposte. I tour classici sono infatti molto consolidati ma c’è spazio per proposte più sartoriali”.

Ma cosa in realtà colpisce o potrebbe maggiormente colpire il turista italiano nella sua scelta di un viaggio verso la Cina e Pechino? Lo spiega bene Massimo Bernardini, product consultant di un Tour Operator, Sentieri di Nuove esperienze, che la Cina la propone invece da tempo. La ricetta è semplice, atmosfere uniche ma soprattutto la scoperta sorprendente, di nuovi e inattesi sapori. In una parola:

“La gastronomia cinese ben diversa da quella edulcorata europea e italiana, sul posti è tutt’altra cosa, chi pensa di trovare in Cina quello che trova nei ristoranti cinesi in Italia può rendersi conto della differenza, in Cina c’è una cultura millenaria del cibo, basterebbe vedere come fanno gli spaghetti a mano, come da un fascio largo 25 cm esce fuori uno spaghetto di 3 mm solo usando le mani”.