Napoli, Stazione zoologica: al via i lavori per l’ex biblioteca

Il presidente Danovaro: è un patrimonio di tutta l'umanità

DIC 12, 2016 -

Napoli (askanews) – A Napoli rinasce l’ex biblioteca della Stazione zoologica, struttura fondata, nel suo nucleo originario, nel 1872 dallo scienziato tedesco Anton Dohrn, alla quale la biblioteca fu aggiunta solo nel 1959 su progetto dell’architetto Frediano Frediani. Oggi la Stazione zoologica di Napoli è un punto di riferimento della comunità scientifica internazionale nel campo della biologia marina e dell’ecologia e guarda a un futuro ancora più roseo grazie proprio al restauro della biblioteca finanziato dalla fondazione Inarcassa. Vincenzo Saggiomo, direttore generale della Stazione Zoologica e presidente della commissione giudicatrice del concorso per il restauro.

“Il vero futuro inizia anche adesso, da qua – ha spiegato – con tutto quello che stiamo facendo con la ristrutturazione esterna dell’acquario pubblico e con il rifacimento dell’area della metà del ‘900 con uno sguardo verso l’Europa”.

La missione della Stazione Zoologica è la ricerca sui processi fondamentali della biologia, con specifico riferimento agli organismi marini e alla loro biodiversità, in stretto legame con lo studio della loro evoluzione e della dinamica degli ecosistemi marini. Roberto Danovaro, presidente della struttura e Carmine Piscopo, assessore alle Politiche urbane del Comune di Napoli.

“Questa biblioteca è un patrimonio di Napoli, della Campania e dell’umanità – ha aggiunto Danovaro – la zona che andiamo a rivedere ospita la più grande biblioteca del mare. Abbiamo deciso di spostarla nella Casina del Boschetto e questa parte andava rivista dal punto di vista architettonico perché non faceva parte della storia di questa struttura e per rifunzionalizzarla perché avevamo bisogno di nuovi spazi che metteranno a disposizione di tutta l’Europa le nostre ricerche e risorse”.

“È un progetto molto importante – ha concluso Piscopo – perché si inserisce in un programma di riarticolazione più ampio che riguarda non soltanto la stazione Anton Dorhn, ma anche la Casina del Boschetto dove, grazie a un lavoro istituzionale, trasferiremo e realizzeremo il museo di biologia marina”.

Fondata con la missione di promuovere la ricerca di base, ospitando scienziati che avevano bisogno di organismi marini per i loro studi, oggi l’attività della stazione zoologica partenopea è basata prevalentemente sull’attività di ricerca svolta dal proprio personale.