Poggioli costumista per Sorrentino: oggi c’è qualità in serie tv

Al Mia a Roma le sue creazioni per "The Young Pope"

OTT 21, 2016 -

Roma, (askanews) – Cinema e televisione sono sempre di più parte di un unico mercato, anzi le serie stanno offrendo tante possibilità in più a chi lavora nel settore. Parola di Carlo Poggioli, uno dei nostri costumisti più famosi e ammirati all’estero che ha realizzato anche i costumi di una delle serie più attese dell’anno, “The Young Pope”, diretta dal premio Oscar Paolo Sorrentino, in onda su Sky Atlantic e già venduta in oltre 110 paesi in tutto il mondo. Le sue sontuose creazioni per Sorrentino sono state presentate in uno degli incontri di Mia, il Mercato internazionale dell’audiovisivo, al Planetario di Roma, un appuntamento per mettere in luce le eccellenze italiane, dalle location spettacolari alle nostre professionalità, a cui sono sempre più interessate le produzioni internazionali.

Carlo Poggioli: “Per ogni mantello ci abbiamo messo almeno un mese, tutte le pietre sono cucite a mano, abbiamo cercato di farlo nel modo più tradizionale possibile così come venivano fatte le cose per i Papi”.

Sorrentino a parte, Poggioli lavora molto fuori dall’Italia. “Da una parte fortunatamente, dall’altra è un peccato, lavoro più all’estero che in Italia, ho fatto questo perché ormai ho un connubio lavorativo con Paolo Sorrentino, avendo fatto già con lui ‘Youth’ e altre esperienze anche di pubblicità, quindi ci lavoro benissimo però di solito lavoro più all’estero, in America e nei paesi dell’Est perché giriamo molto lì, purtroppo, mi tocca allontanarmi dall’Italia ogni tanto”.

Una carriera sul set, vestendo grandissimi: “Ci sono delle esperienze che mi hanno colpito di più, come aver lavorato con Fellini, come assistente di Maurizio Millenotti nel suo ultimo film, lavorare con Paolo, e Terry Gilliam con cui iniziai da giovanissimo con ‘Il Barone di Munchausen’, assistente di Gabriella Pescucci, poi ho fatto ‘The Zero Theorem’, “I fratelli Grimm’…, Ci sono certi registi con cui ti fa più piacere lavorare, ma non c’è un film che mi ha colpito più di un altro”.

E oggi soprattutto il mondo del cinema è strettamente legato a quello della tv.

“Prima la tv era considerata un po’ un sottoprodotto del cinema oggi non c’è differenza, anzi a volte è meglio fare le serie tv che i film a basso costo, si è molto alzata la qualità delle serie televisive, quindi ci sono grandi registi che le snobbavano come Scorsese, che ore le fanno, ci sono sempre più progetti interessanti, ad alti livelli”.